Giuseppe Genchi, attaccante del Taranto, ha parlato ai microfoni di MondoRossoblu.it per commentare questa stagione. Ecco le sue parole: "Si possono fare tante valutazioni, alla fine quello che è sotto gli occhi di tutti è che in certe fasi sono mancati gli equilibri, soprattutto nei momenti di difficoltà che ha attraversato l’ambiente. Chiaramente non ci sono giustificazioni, con i risultati magari sarebbe arrivata quella compattezza a cui speravamo di arrivare. Dopo le prime sconfitte qualcosa si è sfilacciato, ed è stato difficile poi ritrovare equilibrio, questo ci ha portato a dei risultati altalenanti che sicuramente non vanno bene per una squadra come il Taranto".

La contestazione: "Ci ho fatto l’abitudine, anche alla prima esperienza in rossoblù c’è stata, e con i risultati che abbiamo raccolto mi aspettavo tutto, se non peggio. Ho continuato a giocare come sapevo, dopo un po’ un calciatore fa il callo anche a questo tipo di situazioni".

Sulla Serie D: "Credo che la stagione sia finita. Vedendo i problemi che sta attraversando la Serie A, anche pensando al caso Dybala, non immagino quante difficoltà potrebbe incontrare la D. Servirebbero centri, tutele a giocatori, staff tecnico e medico. A mio parere sarà quasi impossibile finire la stagione, credo che la cosa migliore sia programmare attentamente la prossima stagione. Chiudendo in questa maniera drastica la stagione il vero problema sarà nella cristallizzazione delle classifiche: sarà difficile impostare dei parametri per promozioni e retrocessioni".

Pensiero su Ragno e Panarelli: "Con Ragno coltivo un rapporto di stima profonda, sono stato suo giocatore per tre anni e quindi alle volte bastava veramente uno sguardo o un cenno, io sapevo cosa voleva lui da me e viceversa, c’era complicità. Con Panarelli, invece, non avevo mai lavorato, pur avendo visto il suo operato negli scorsi anni. Anche con lui abbiamo lavorato bene, tant’è vero che è arrivata una striscia di vittorie consecutive. Non mi sento di dire che con Ragno però le cose siano andate in maniera così disastrosa, nonostante abbiamo avuto partite sfortunate come quella contro il Brindisi, il Sorrento, quella con il Foggia, e poi il disastro di Bitonto. Secondo il mio parere si poteva continuare un altro po’ con Ragno e valutare, anche se queste decisioni le prende il presidente".

Rapporto con Giove: "Col presidente abbiamo sempre avuto un ottimo rapporto, ci sentivamo anche quand’io ero a Potenza, scherzando mi diceva sempre “quando vieni a taranto?”. Anche queste battute, fatte con benevolenza, hanno contribuito a instaurare un rapporto di estrema fiducia e stima, ma questo c’è stato anche con altri over. In un periodo tutti pensavano fossi fuori rosa, ma non è vero. Ci sono state delle parole che, per un equivoco, mi erano state attribuite, il presidente aveva reagito mettendomi fuori squadra, ma è bastato spiegarci e dopo mezza giornata ero di nuovo in rosa. Il rapporto durante il virus è cresciuto a livello morale, non ha mai fatto mancare la sua vicinanza a noi giocatori, dicendoci più volte che abbiamo dato tutto pur non avendo disputando una stagione positiva".

Sezione: Taranto / Data: Ven 01 maggio 2020 alle 19:00
Autore: Manuel Panza / Twitter: @manuel_panza
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