Pantaleo De Gennaro, allenatore del Taranto insieme a Fabio Prosperi nella stagione della retrocessione dalla Serie C alla Serie D, ai microfoni di tuttosporttaranto.com, ha parlato di quanto sia stato difficile allenare la squadra ionica nel campionato 2016-2017.

"Qualsiasi persona va ad operare in riva allo Ionio non è buona. Poi, si vive troppo di passato e ricordi come mi successe quando allenavo a Catania e Messina in serie D. Bisogna rendersi conto della situazione e immedesimarsene. Seguo molto da vicino anche le recensioni dei tifosi che comunque sono splendidi e calorosi. Per chi va a lavorare in rossoblù diventa davvero difficile nonostante nella storia si sono susseguiti elementi di assoluto valore. A Taranto non avevo responsabilità dirette visto che come tutti ben sapete ero arrivato solo per sostituire Dellisanti che mi chiamò per dare una mano: organizzavo solo le partitelle settimanali oltre qualche altra mansione. La rosa non l'avevo costruita io: non ero d'accordo su molte questioni. Ad esempio, quindici-venti effettivi della rosa dovevano allenarsi e altri cinque ruotavano a parte perchè poi dovevano essere ceduti. Intanto ci potevano essere utili. Non mi trovavo neanche sulla linea di mercato operata dal ds. Evidentemente contavo poco nonostante in carriera, come calciatore, abbia fatto la serie A e B. Poi altra cosa che mi ha un po' lasciato di sasso è che alcuni componenti della stampa, sapendo la mia posizione e chi avesse fatto la squadra, facevano delle domande ambigue. Fui esonerato dopo la partita di Andria: arrivò Ciullo che è un bravissimo allenatore e che conosco benissimo per averci lavorato insieme a Melfi: voleva che rimanevo a dargli una mano ma la società non volle. Peccato perchè il Taranto poteva salvarsi".

Sezione: Taranto / Data: Lun 27 aprile 2020 alle 12:15
Autore: Christian Cesario / Twitter: @otherside1993
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