Il meccanismo si è inceppato, il reparto offensivo pare essere precipitato ancora una volta in una fase di profonda crisi realizzativa. Fa sempre più fatica a creare pericoli dalle parti delle porte avversarie l'attacco del Bisceglie di mister Mancini, che, dopo aver trovato la via della rete per otto partite consecutive a cavallo tra la quindicesima e la ventiduesima giornata (record nel triennio di professionismo nerazzurro), si ritrova nuovamente al centro di un periodo di astinenza: un solo gol all'attivo nelle ultime quattro apparizioni, per di più arrivato sugli sviluppi di un calcio di rigore (contro l'Avellino). Il timbro? Quello solito di Alvaro Montero, a segno contro gli irpini e in precedenza contro il Rende, nell'unica vittoria stellata degli ultimi cinque mesi. 

Il contributo del forte centravanti iberico non è mancato, quello dei suoi più quotati colleghi di reparto -al contrario- ultimamente non è stato all'altezza. Da una parte Giulio Ebagua, dall'altra Alessandro Gatto: per un attaccante, quello nigeriano, che, iniziato il 2020 con il piglio giusto -due reti consecutive nelle prime due uscite contro Catanzaro e Reggina-, non è riuscito a dare continuità alle sue buone prestazioni (complice anche qualche problema fisico), ce n'è un altro, quello tarantino, che nel nuovo anno non ha ancora mai trovato la strada del gol e, più in generale, negli ultimi mesi non ha confermato le ottime indicazioni emerse nelle primissime battute stagionali (dopo la doppietta di un girone fa contro il Picerno, un solo acuto per lui). Per ricominciare a viaggiare verso la salvezza, il Bisceglie ha bisogno di ritrovare i suoi migliori interpreti offensivi. Senza i loro centri, per Mancini, si fa tutto più complicato. 

Sezione: BISCEGLIE / Data: Gio 20 febbraio 2020 alle 11:00
Autore: Antonio Bellacicco
vedi letture
Print