Un cambio di guida tecnica nel segno della continuità. Senza rivoluzionare troppo, ma andando a toccare le giuste corde emotive di un gruppo che adesso appare quantomeno più vivo nello spirito. E’ iniziata in questa maniera la seconda avventura di Gianfranco Mancini sulla panchina del Bisceglie. Il tecnico nativo di Polignano a Mare, tornato alla guida della prima squadra nerazzurra a distanza di un anno e mezzo dalla prima volta, ha racimolato due pareggi in altrettante apparizioni esterne.

Risultati utili per il morale e preziosi per una classifica che ora vede gli stellati occupare stabilmente la quart’ultima posizione; segni X contraddistinti da luci mischiatesi a ombre, sempre sotto l’egida di uno schieramento tattico che era stato già marchio di fabbrica delle precedenti gestioni targate Vanoli e Pochesci. Va avanti con il 3-5-2 l’esperto allenatore pugliese, che ad esso si era già affidato–anche se con elementi a disposizione tecnicamente più dotati- nella sua prima esperienza in riva all’Adriatico. Poche ma significative le novità emerse negli ultimi 180 minuti di gioco: più rapidità nel terzetto difensivo, con gli inserimenti dei giovani Diallo e Mastrippolito al fianco di capitan Piccinni; esterni con caratteristiche prettamente difensive come Karkalis e Turi sulle fasce, più pericolosità nella fase offensiva grazie alle qualità dell’ultimo arrivato Letizia, abile nell’allungare maggiormente la squadra e nell’offrirle così più profondità. Variazioni semplici, ma decisive ai fini del rendimento di una compagine che adesso, per sentirsi definitivamente fuori dalla crisi, ha un bisogno disperato di far ritorno a quel successo assente dallo scorso 22 settembre. 

Sezione: BISCEGLIE / Data: Gio 12 dicembre 2019 alle 09:00
Autore: Antonio Bellacicco
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