Premessa doverosa. Se chi legge questo editoriale si aspetta polemiche e dietrologie assortite in merito a quanto accaduto nel finale della partita di domenica pomeriggio, può tranquillamente chiudere e leggere altro. Che la cosa piaccia o no, la ricerca del consenso a tutti i costi, magari cavalcando un certo tipo di umori, non alberga tra queste righe.
La prima partita casalinga del 2020 lascia al Bisceglie una quantità non indifferente di rimpianti. Per 87 minuti i nerazzurri sono andati vicini a un colpaccio che, oltre a favorire Bari e Ternana nella lotta per il vertice, li avrebbe avvicinati al Picerno, battuto nell’anticipo di sabato dalla Viterbese. Contro una Reggina incapace di esprimersi al meglio, complici le scorie dello 0-3 subìto in casa della Cavese una settimana prima e un terreno di gioco che non favoriva certamente un palleggio fluido, la formazione di Mancini ha sfoderato un’ottima prestazione. Ottimo l’approccio, con due ottime occasioni prima del vantaggio firmato dal primo gol casalingo di Ebagua, e ottima la prestazione corale. Bene anche diversi singoli, a cominciare dall’attaccante che ha fatto valere tutta la sua esperienza e la sua fisicità, ma senza dimenticare una difesa che non ha risentito del recente addio di capitan Piccinni e un Romani che si è disimpegnato più che discretamente. Nella ripresa, però, le cose sono cambiate. Complice lo svantaggio e i risultati provenienti da Bari e Terni, la Reggina ha messo in campo le proprie bocche di fuoco, aggiungendo la tecnica, l’esperienza e la fisicità dei Denis, dei Reginaldo, dei Nielsen e dei Bellomo. Dopo il rigore fallito da Corazza poco dopo l’ora di gioco, la capolista ha intensificato il forcing, riuscendo a scardinare le resistenze degli avversari con il colpo di testa vincente di Loiacono. Poi il finale, che ormai è storia nota.
Se da salvare c’è sicuramente la prestazione, sia a livello di singoli che a livello di collettivo, i segnali meno incoraggianti non sono mancati. In primis una squadra che dopo l’ora di gioco ha cominciato a mostrare cedimenti dal punto di vista fisico. Probabilmente, visto il forcing della Reggina, qualche cambio in anticipo non avrebbe guastato. Poi c’è il segnale meno incoraggiante di tutti, ossia quello legato alla classifica. Una vittoria di prestigio nella giornata in cui nessuna delle dirette concorrenti per i playout ha vinto avrebbe avuto il peso di un macigno. Guardando un gradino più su, la vittoria avrebbe portato il Bisceglie a -7 dalla Virtus Francavilla, che attualmente occupa il primo posto utile per la salvezza.
Domani, intanto, si torna in campo per il recupero contro il Rende. Altri tre punti pesantissimi in palio che, se non centrati, rischiano di appesantire ulteriormente un già corposo carico di rimpianti.
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Autore: Vincenzo Murgolo / Twitter: @@VincenzoMurgolo
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