Mister Liverani alla vigila della prima di campionato contro l’Inter racconta a che punto è la squadra e quali saranno le sensazioni al ritorno del Lecce in Serie A, queste le sue dichiarazioni: “I giocatori, in differenziato nelle ultime settimane, sono recuperati. Non sono in grado di fare 90 min a prescindere se si tratti della prima di campionato o di una partita di Coppa Italia. Dobbiamo capire come iniziare la partita, mi prendo tempo fino a domani mattina”.
“Si può avere un’identità. Ci sono volte in cui l’avversario te lo permette di più e altre meno. Dobbiamo capire quanto riusciremo a giocare a calcio durante i 90 min. Ho lo stesso pensiero dello scorso anno. Per capire come sarà il campionato ci vorrà tempo. Non credo che prima di 10 partite potremo saperlo. Dovremo essere equilibrati ed obiettivi. Quella di lunedì è la prima tappa. Dobbiamo provare ad arrivare al nostro obiettivo con la nostra identità”
“Il 352 fatto con la Salernitana lo abbiamo fatto per pochi minuti. Noi non ci snaturiamo in base a chi abbiamo davanti. Dobbiamo avere il coraggio di difendere e ripartire. Dovremo essere umili perché sarà una gara di sacrificio. Ci sarà sempre sofferenza. Nella sofferenza dei 90 min, dobbiamo cercare di creare difficoltà agli altri con ripartenza, giocate veloci, ecc. Ci saranno difficoltà però sono curioso di vedere come si comporterà la mia squadra. Voglio vedere se riusciamo a fronteggiare gente da Serie A”.
“L’Inter è una squadra costruita per lottare per obiettivi importanti. C’è un allenatore, una squadra, una società pronta a lottare con le prime 10 dell’Europa. Loro vogliono primeggiare. Anche loro sono all’inizio del percorso. Hanno le carte in regola per fare cose importanti. Vedremo se sono già pronti oppure no”
“Rispetto alla mia prima volta a San Siro da allenatore, questa opportunità l’ho conquistata sul campo. C’è totale differenza con il passato. Sono più esperto, ho fatto più panchine e ho maggiore consapevolezza del mio ruolo. Quel Genoa era una squadra totalmente nuova, era in fase di ristrutturazione. Il mio Lecce è più costruito, ha un’idea di calcio”.
“Come vado a Pagani vado a San Siro avverto le stesse emozioni. Ovvio che sarà più affascinante. La Scala del calcio è tanta roba. Io vivo le emozioni di questo sport senza fare differenza tra l’oratorio o i grandi impianti”
“L’Inter ha grandissimi giocatori. Non c’è un giocatore che prevale sugli altri. Penso a Skriniar, Lukaku, Brozovic. Andiamo a giocarcela tranquillamente senza pressioni”
“Le ammonizioni per gli allenatori sono una gran cosa. Sono esuberante ma non ho mai mancato di rispetto alla terna arbitrale. Sono agitato in area tecnica. La regola dell’ammonizione può far bene per limitare gli allenatori e avvertirli prima di mandarli via”.
“La proprietà neanche nei suoi migliori sogni avrebbe pensato di giocare a San Siro dopo due anni. I sogni vanno alimentati con personalità, sacrifici e quant’altro. Arrivare ora in Nazionale è diverso. Si guarda molto ai giovani attraverso gli stage. Ora si arriva in Nazionale per assaggiare, quasi ogni squadra ha un giocatore in nazionale. Prima era diverso, la questione era riservata a pochi. Falco deve mantenere continuità, personalità e abnegazione nella massima serie. Lo stadio Via del Mare sta venendo un gioiellino attraverso sforzi da parte della proprietà. Sicuramente i lavori fatti potranno portare la nazionale a Lecce”
“Se ad un giocatore gli tremano le gambe lo metto seduto accanto a me. Ci sarà emozione, però bisogna superarla. Non dobbiamo andare bloccati, altrimenti ce ne pentiremo. I ragazzi devono giocare spensierati, con il loro modo di giocare. Al 90’ si vedrà che partita è stata. Lo dico sempre ai ragazzi, bisogna analizzarle tutte le partite. Dopodiché si accantonano e si va avanti”
“Shakov sta bene così come Mancosu e Benzar. Sono delle opzioni. Mi danno la possibilità di avere delle alternative e di cambiare modulo. Hanno caratteristiche diverse però sono giocatori complementari. I ragazzi sono recuperati e a disposizione. Ai miei dirò divertitevi e scendete in campo con la mente sgombra”
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