Cerignola impegnato su più fronti: la realtà dice Serie D, ma si sogna ancora la C

Corre su binari paralleli l’Audace Cerignola: da un lato quello tecnico, con la partenza per Palena della squadra guidata da Alessandro Potenza, dall’altro quello amministrativo, con la questione-ripescaggio ancora in sospeso, in attesa che il CONI si pronunci nuovamente. Ma procediamo per gradi.

Esattamente una settimana fa, il Collegio di Garanzia si esprimeva in maniera favorevole nei confronti dell’Audace, riammettendo i gialloblù in graduatoria-ripescaggi dopo la momentanea esclusione decisa dal Consiglio Federale in seguito ad alcune criticità strutturali riguardanti, nel dettaglio, lo stadio “Monterisi”: la società del presidente Grieco si riprendeva, così, lo scettro della prima squadra di D ripescabile in C. In serata esplodeva la festa tra le vie della città, festa divenuta improvvisamente un incubo qualche ora più tardi, quando la Lega Pro dapprima non invitava l’Audace alla cerimonia di presentazione dei calendari e, dopo di che, riammetteva in Serie C il Bisceglie, ritenendo che il “Monterisi” presentasse ancora alcune criticità (terreno di gioco senza certificazione standard Fifa Quality Pro, ndr) incompatibili con la normativa vigente.

Ma i vertici cerignolani, con il supporto di amministrazione comunale ed intera piazza, non si arrendono: il Sindaco della città, avv.Franco Metta, ha inoltrato una denuncia penale nei confronti di Gabriele Gravina, presidente della FIGC, e di Gabriele Ghirelli, presidente della Lega Pro, per abuso d’ufficio, mentre la società del presidente Grieco ricorrerà nuovamente al CONI, con l’udienza in questione che si terrà venerdì 2 agosto.

Dal punto di vista tecnico, i riconfermati della scorsa stagione sono Di Cecco, Longo, Marotta, Abagnale, Russo e Matere, oltre che diversi calciatori under sui quali Potenza lavorerà alacremente, in attesa che il Ds Di Toro costruisca una squadra, così come ribadito in conferenza, “degna di città e proprietà”. Il Cerignola malgrado tutto, è ripartito, anche se sui gialloblù pende la spada di Damocle di una categoria, ad oggi, ancora sconosciuta.