21 maggio 2017. Da ormai due giorni è terminato il campionato di Serie B ed i verdetti sono già quasi tutti scritti: in A ci vanno Spal e Verona, ai play-off  Frosinone, Perugia, Benevento, Cittadella, Spezia e Carpi. Cosa hanno in comune tutte queste squadre? Apparentemente niente. Cosa hanno in più del Bari? L’organizzazione ed un gruppo consolidato da anni, sia chi viene dalla A come Frosinone e Carpi, sia chi già era in B come Perugia e Spezia o addirittura chi viene dalla Lega Pro come Benevento e Cittadella.

Non c’è una ricetta magica per provare la scalata ai play-off e tantomeno - come qualcuno vuol far credere - serve chissà quale forza finanziaria: la Spal insegna, ma in generale gli ultimi anni hanno dimostrato che non vincono certo i soldi in cadetteria. Al Bari da ormai tre anni manca tutto questo: organizzazione ed un gruppo consolidato negli anni, dato che ogni sessione di mercato vengono catapultati nello spogliatoio dai 10 ai 15 giocatori nuovi. Questa è una strategia che non funziona, sia che il presidente si chiami Paparesta, sia che si chiami Giancaspro, sia che ci sia Antonelli o Zamfir, sia che ci sia Sogliano. La Serie B non si vince con i nomi alla Floro Flores, che in una squadra ben oliata ci può stare, ma non è il singolo a fare la differenza.

La regular season è terminata, quindi il Bari  a differenza di altre squadre, che hanno la fortuna di proseguire la propria stagione, può programmare con un pizzico di anticipo. Sogliano rimane in sella e Colantuono abbandona la panchina, anzi fugge dalla panchina: gli ultimi giorni sono sembrati più una fuga da parte del tecnico ex Atalanta che, in accordo con la società, dopo la trasferta di Bergamo, ha optato per il ‘rompete le righe’. Una cosa è certa: Bari non ha fatto bene a Colantuono e Colantuono non ha fatto bene al Bari, l’addio quindi è sacrosanto.

Quale futuro? Da stabilire l’allenatore in casa Bari, tanti i profili vagliati da Sogliano e da Giancaspro: da De Zerbi ad Oddo, passando per Iachini e Sannino. Incredibilmente, però, il direttore Sogliano si sta già muovendo per qualche giocatore: stop, attenzione. Non rischiamo di commettere lo stesso errore degli anni passati? I giocatori li deve assolutamente scegliere l’allenatore in completa sinergia con il tecnico, in caso contrario si rischia di dare un’alibi in partenza all’allenatore che ‘non riesce ad applicare il proprio gioco’.

Una litania ascoltata e riascoltata qui a Bari: il direttore sportivo Sogliano deve scegliere un allenatore, con cui possibilmente riesca ad andare d’accordo, ed insieme all’allenatore deve scegliere i giocatori funzionali al progetto tecnico- tattico dell’allenatore. Troppo difficile?

Sezione: Focus / Data: Dom 21 maggio 2017 alle 10:28
Autore: Davide Abrescia
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