La stagione è ufficialmente terminata per chi non sarà protagonista né dei playoff né dei playout. È tempo di bilanci: c’è chi lascia la Serie D, chi ha raggiunto i propri obiettivi, e chi – come la Virtus Francavilla – ha inseguito un sogno chiamato Serie C, salvo poi vederlo sfumare, giornata dopo giornata.

La società biancazzurra, retrocessa lo scorso anno, aveva impostato il nuovo corso con un obiettivo chiaro: tornare subito tra i professionisti. Una rosa costruita per vincere, uno staff tecnico scelto per puntare in alto. E i segnali iniziali sembravano incoraggianti: sei risultati utili consecutivi, prestazioni convincenti e classifica in crescita. Poi, il crollo improvviso.

I risultati sono cominciati a mancare, insieme alle certezze. L’esonero di Ginestra e l’arrivo di Rogazzo non hanno sortito l’effetto sperato. La scossa che la società cercava non è mai arrivata, e la squadra è rimasta impantanata in una crisi profonda. Solo con l’approdo in panchina di Tommaso Coletti la Virtus ha ritrovato un’identità: sette risultati utili consecutivi e una vittoria che mancava da oltre tre mesi. Una rincorsa che aveva riacceso la speranza di rientrare nei playoff. Ma le sconfitte decisive contro Nocerina e Nardò hanno spento anche l’ultima luce.

Il settimo posto finale ha il sapore amaro di un’occasione persa. Una stagione nata con grandi ambizioni si chiude tra rimpianti e interrogativi. A fotografare il momento è lo stesso Coletti, nel post-gara:

“Al netto dei playoff, sapevo che sarebbe stata una partita difficile. Ho concentrato la settimana sul tema della dignità, della credibilità. Due valori che ogni calciatore dovrebbe avere per spingere la squadra a offrire una prestazione maiuscola. Tutte le persone che gravitano intorno a questo mondo meritavano questo.”

Parole che raccontano l’amarezza di un tecnico arrivato a stagione in corso, nel tentativo di rianimare un gruppo in difficoltà:

“Questa squadra ha grandi difficoltà, lo ha sempre dimostrato. Da quando sono arrivato ho provato a stimolare certi tasti, ma penso che più di così non potesse fare. Oggi è stata dura restare in campo fino all’ultimo minuto. Speravo in un epilogo diverso, avevo chiesto una grande prestazione per poi abbracciarci con i tifosi. Pazienza.”

Infine, un passaggio sul futuro del club e sul disimpegno annunciato del presidente Antonio Magrì, che lo scorso 12 febbraio – in esclusiva su Antenna Sud, durante Passione Biancazzurra – aveva manifestato la volontà di lasciare la società:

“Sarebbe un peccato se il presidente mollasse: il mio invito è che resti, con Coletti o senza. Finisco il lavoro che devo fare e poi ci regoleremo, nella speranza di proseguire insieme".

La Virtus Francavilla chiude così una stagione deludente, da cui però dovrà saper ripartire. Servirà fare tesoro degli errori, ritrovare identità e, soprattutto, stabilità. Perché la Serie D può essere un passaggio. Non una condanna. Dipende da come si sceglie di affrontarla.

Sezione: Primo piano / Data: Lun 05 maggio 2025 alle 10:36
Autore: Giovanni Scialpi
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