Dopo dieci giornate effettive, al netto del riposo alla terza giornata, la matricola Bisceglie ha racimolato 12 punti, frutto di tre vittorie, tre pareggi e quattro sconfitte, di cui due al “Ventura”. L’obiettivo di mister Zavettieri e della dirigenza nerazzurro stellata resta la salvezza, ma dopo un inizio arrembante, la marcia del gruppo biscegliese è parsa più incerta e discontinua.

Se dal punto di vista dei risultati la continuità è un optional, in genere le prestazioni di Andrea Petta e compagni sono piuttosto costanti, salvo svarioni come il secondo tempo di Cosenza e la gara col Trapani. Come visto proprio durante la gara con i granata siciliani, il Bisceglie è una squadra che riesce a crearsi diverse occasioni per andare in gol, sfruttando al meglio il fantasista barese Anthony Paripilo sulla fascia destra e le verticalizzazioni di Maxime Giron sulla sinistra. Il centrocampo molto spesso è lento sia in fase di recupero che in fase di costruzione di gioco e molti degli uomini in fase di non possesso restano statici in attesa che la palla gli si materializzi sui piedi.

Il vero problema è però la concreta finalizzazione della fase offensiva, visti gli scarsi risultati di Jovanovic, Azzi e Montinaro. Attualmente il top scorer nerazzurro è Partipilo con due reti all’attivo, per il resto è ancora a secco Gabrielloni, per non parlare di Delic, mai schierato titolare fino ad ora.

Sicuramente ciò che maggiormente manca alla squadra di Zavettieri è il carattere per rispondere al vantaggio iniziale: in tutti e quattro i confronti in cui è uscito sconfitto, il Bisceglie ha subito gol nella prima frazione, e solo a Lecce e Cosenza ha ritrovato la via del gol con Risolo e Petta. Negli altri casi ha subito molto il gioco degli avversari, che hanno fatto il bello e il cattivo tempo in mezzo al campo.

Molto spesso il reparto difensivo stellato è complice delle reti troppo semplici messe a segno dagli avversari: contrasti troppo molli, uomini fuori posizione o in ritardo hanno spesso dato il la alle azioni che hanno portato gli attaccanti a trafiggere Crispino, non esente da tutte le colpe.

Il tempo per colmare queste lacune e migliorare gli aspetti più difficili c’è tutto, in fondo mancano ancora 26 gare da giocare, ma non bisogna cullarsi di questo e continuare a lavorare quotidianamente, a prescindere da quello che accade fuori dal campo.

Sezione: BISCEGLIE / Data: Mar 31 ottobre 2017 alle 09:31
Autore: Cristina Scarasciullo / Twitter: @CristinaScara
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