Un punto che ha mosso la classifica, ma non basta. Anche se qualcosa da cui ripartire in vista di un calendario difficile c'è: con quali risultati lo dirà il campo. Quello che esce dalla trasferta di Modena, è un Bari che denuncia una mancanza di idee e qualità tecniche. Aspetti più volte ribaditi nel corso della stagione con le ultime due settimane di sosta che non sembrano aver apportato grandi cambiamenti in questo senso. Nelle ultime sei gare del resto sono stati raccolti due punti e, dopo la reazione d'orgoglio seguita al primo svantaggio, i biancorossi hanno rischiato grosso nel terzo minuto di recupero per via del palo colpito da Strizzolo. Bene com'è andata, si dirà. Anche se la zona playout dista una sola lunghezza e sulla C diretta si allunga a quattro. 

Ripartire, dicevamo. Da cosa? Sicuramente dalla vecchia guardia: già detto più volte di Di Cesare, non è un caso che ieri il gol sia arrivato da Pucino e che tra i calciatori che ci hanno messo maggiore voglia e determinazione ci sia poi Bellomo. Tanto criticato il primo, eppure è una delle pedine che ha fatto vincere il campionato di Serie C e, in B, pur non essendo un top player, ha disputato gran parte della sua carriera con enorme dignità. Non bisognerebbe mai dimenticarlo. Il gol stesso, figlio di uno schema, è un'azione che è parente del repertorio tecnico del calciatore classe 1994. Loro, che sono figli della Serie C (nel caso di Di Cesare della D) sono forse tra i pochi ad aver compreso la reale situazione in cui il Bari si è cacciato. Cosi come sembra essersi subito calato nei panni della nuova realtà il giovane Colangiuli: chi lo ha osservato con la Primavera sostiene di non essere sorpreso dalla prestazione offerta al Braglia, di sicuro è stato il calciatore più vicino nel creare i presupposti per passare in vantaggio. Schierandolo, oltre a premiare il ragazzo, Iachini ha lanciato un messaggio chiaro: non si guarda in faccia nessuno, uno vale uno. Tutto pur di fare punti che, mai come adesso, sono preziosi e pesano. 

Da qui si arriva cosi alla clamorosa sostituzione di Sibilli nel secondo tempo, cosi come quella di Puscas: tolta una conclusione al 15', napoletano impalpabile. Cosi come l'attaccante romeno che si è visto davvero poco. Come mai? Iachini in questo senso ha motivato la scelta riferendosi all'ammonizione subita. Ma il Bari in questo rush finale di campionato non potrò permettersi a cuor leggero di sacrificare il suo giocatore più prolifico, l'unico nei fatti capace di vedere la porta. In vista della sfida contro la Cremonese serviranno armonia, solidità e compattezza. 

Sezione: Serie B / Data: Mer 03 aprile 2024 alle 09:00
Autore: Domenico Brandonisio
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