Praticamente opposto il cammino di Lecce e Foggia nel girone di andata del campionato di Serie B: da una parte i giallorossi, neo-promossi, e in lotta per le primissime posizioni; dall'altra, invece, quella rossonera in grave difficoltà dopo una partenza più che positiva con cui è stato anche annullata velocemente la penalizzazione. Per discutere di tutto questo, TUTTOcalcioPUGLIA.com ha intervistato il direttore sportivo Cristiano Giaretta, ex Novara, Udinese e Ascoli.

Si può definire il Lecce la sorpresa del campionato di B?
"Sta facendo obiettivamente un campionato importante. Mi era piaciuta fin da subito la campagna acquisti in estate, con gli arrivi di Falco, Palombi, La Mantia e Pettinari: giocatori di spessore, è sempre davanti che le squadre fanno la differenza. In difesa e metà campo sono tutte competitive, le vere difficoltà sono nell'avere le abilità per fare gol. Il Lecce è stato bravo nelle scelte".

Quanto è difficile partire con una squadra totalmente rinnovata e fare così bene?
"E' indubbiamente sempre molto difficile, farli giocare bene al primo anno insieme non è una cosa scontata. Riconosco la mano dell'allenatore, sicuramente capace. Liverani non ha avuto la fortuna giusta in A con il Genoa, ma son sicuro che una grande chance potrà tornare. Mi sembra davvero molto bravo".

Il Foggia, invece, ha mantenuto l'ossatura dello scorso anno e aggiunto calciatori di valore. Però fin qui ha deluso...
"Si tratta di una sorpresa in negativo perché, penalizzazione a parte, per quanto riguarda il campo non è stato un Foggia esaltante. C'è stata qualche sconfitta di troppo, da lì l'avvicendamento in panchina. Il calcio non è una scienza matematica e i calciatori, che al contrario del Lecce già si conoscevano, non stanno funzionando. Bisogna mantenere le certezze, altrimenti si rischia di aggiungere problemi su problemi".

Dov'è migliorabile il Foggia?
"Eh, questa è una bella domanda, perché era già competitivo in tutti i reparti. In attacco probabilmente, soprattutto nelle alternative. Hanno anche giovani bravi come Gori, che ha fatto vedere di essere un buon sostituto. Un Ceravolo della situazione, per dire un nome, manca".

Ecco, c'è un calciatore che consiglierebbe ad entrambe?
"Appunto Ceravolo. E' il classico calciatore che sposta gli equilibri in queste categorie, un po' come ad esempio Donnarumma. I gol dei centravanti, in questo campionato, sono fondamentali".

Dove potranno arrivare Lecce e Foggia?
"Credo il Lecce se la possa giocare fino alla fine insieme alle prime otto, spareggi inclusi visto che sono un terno al lotto. Il Foggia, invece, ha tutte le carte in regola per salvarsi, ma al rientro dalla sosta deve sbagliare poco: tutte le squadre sono agguerrite, la soglia salvezza in questo torneo è un po' più complicata. Deve cambiare la testa, i programmi: non erano quelli di salvarsi, ma ora lo diventano. E' importante captare e conoscere l'allarme: se lo riconosci, con umiltà puoi uscire da questa situazione".

Sezione: Serie B / Data: Mar 08 gennaio 2019 alle 08:30
Autore: Dennis Magrì
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