Certi amori fanno dei giri immensi e poi ritornano: il Taranto e Giuseppe Genchi tornano, insieme, dopo tre anni dall’ultima esperienza in riva allo Ionio. L’attaccante barese, intervistato dai microfoni di TUTTOcalcioPUGLIA.com, ha parlato degli obiettivi personali, di squadra ma, soprattutto, della sua voglia di ritornare a vestire la gloriosa casacca rossoblù.

Torni a Taranto dopo tre stagioni: quali obiettivi ti sei prefissato?

“Sono obiettivi comuni: voglio vincere il campionato. E’ una cosa scontata nel volerlo ma non totalmente scontata nel riuscire a conseguire questo obiettivo: bisogna essere umili e rimanere con i piedi per terra per conquistare la vittoria. E’ chiaro che per arrivare alla vittoria ci vogliono i gol degli attaccanti: credo che si stia formando un grande gruppo per raggiungere il traguardo finale”.

Dopo le avances della scorsa sessione di calciomercato, il presidente Giove è riuscito a strapparti un accordo e riportarti in riva allo Ionio: cosa ti ha spinto a scegliere il progetto tarantino?

“E’ chiaro che quando una squadra ti cerca per tre anni di fila significa che hai lasciato qualcosa di importante in quella città: il Presidente mi ha sempre voluto, poi io ho scelto di proseguire la mia carriera in categorie superiori. Quest’anno avevo un contratto di Lega Pro, potevo anche rimanere a Potenza ed aspettare che si sbloccasse qualcosa. La volontà di Giove e quella di mister Ragno è stata determinante per il mio trasferimento: mi hanno dato molta fiducia e mi hanno convinto ad accettare questo progetto importante. Ho da dare ancora tanto al Taranto: arrivammo secondi, tre anni fa, anche se poi la società riuscì ad essere ripescata in C ma io voglio ricambiare la fiducia del tecnico e trascinare gli ionici nel calcio professionistico”.

Qual è il segreto per vincere il campionato di Serie D?

“Il segreto più importante è eliminare la presunzione: giocare a Taranto ti permette anche questo piccolo errore. Spesso si crede che le avversarie del Taranto possano togliersi di mezzo e che, quindi, si debba avere la strada facile ma in Serie D tutti danno il massimo. Noi siamo consapevoli di essere un gruppo forte ma dobbiamo dimostrare, in tutti i campi, di che pasta siamo fatti: è chiaro che, acquisendo dei risultati importanti, le altre squadre potrebbero cominciare a temere. Sarà fondamentale fare meno errori possibili, anche a livello di mercato, ed essere organizzati: la forza di tutto è il gruppo ma credo che sia importantissimo essere meno presuntuosi e fare tutti meno errori possibili durante l’anno. Testa bassa, animo umile e pedalare: sembrano parole scontatissime da dire ma sono difficilissime da applicare”.

Pensi che nel Taranto ci sia stata questa “presunzione” nelle passate stagioni?

“Non c’è stata presunzione negli anni passati ma è proprio il contorno che ti porta ad essere presuntuoso: tante volte occorre anche riuscire ad isolarsi dalle critiche e dai complimenti che provengono dall’esterno. Occorre mantenere sempre l’umiltà, in qualsiasi momento: dobbiamo avere una linea dritta ed andare avanti sempre per la nostra strada, senza pensare alle chiacchiere”.

Per raggiungere l’obiettivo della vittoria del campionato, c’è bisogno anche dell’approccio dei tifosi che, in una piazza come Taranto, sono fondamentali. In città regna ancora un po’ di scetticismo intorno all’ambiente rossoblù: cosa bisogna fare per riconquistare questa frangia della tifoseria?

“Capisco tranquillamente lo scetticismo dei tifosi: sono anni che si prova a vincere il campionato e, una volta ottenuto il ripescaggio, si è retrocessi subito dalla Lega Pro. Bisogna sicuramente capirli e comprenderli. Io credo che tutto il gruppo abbia voglia di riportare i tifosi allo stadio e di creare un ambiente ricco di positività: serviranno i fatti e, quindi, i risultati per far cadere le loro preoccupazioni”.

Il Consiglio Federale ha rigettato le domande di Bisceglie e Cerignola: il Taranto, qualora venissero riaperti i termini per il ripescaggio, potrebbe ambire al salto in Serie C. Come state vivendo questi giorni all’interno dello spogliatoio?

“Il Taranto non farà domanda di ripescaggio: è stato detto dal Presidente in conferenza stampa e credo sia una cosa effettiva. Dopo quanto accaduto oggi, non so sinceramente come si potrebbe evolvere la vicenda: sino a ieri sera, ci ha comunicato che non avrebbe fatto domanda di ripescaggio. Io penso che sia giusto cominciare a fare un po’ di pulizia: se le squadre non sono a norma e non hanno i criteri prefissati, è giusto che al campionato di Lega Pro partecipi solo chi ha realmente tutte le carte in regola per poterlo fare. Niente da togliere a nessuno ma è giusto dare, a chi merita, la giusta categoria”.

Sezione: Taranto / Data: Ven 12 luglio 2019 alle 21:00
Autore: Christian Cesario / Twitter: @otherside1993
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