Leonardo Nunzella, 29 anni, una lunga carriera che lo ha visto vestire maglie di importanti club come il Lecce, il Catania e il Parma, ma anche quelle di Paganese, Virtus Lanciano, Pordenone e per ultima (ma non per importanza) quella della Virtus Francavilla, squadra con la quale ha giocato nelle ultime tre stagioni, collezionando 82 presenze tra campionato e Coppa Italia, trovando anche 5 gol e 8 assist. Un esterno con tanta gamba e il piede educato, che nell'ultima stagione lo ha visto protagonista del suo miglior campionato in biancazzurro. Con il contratto scaduto lo scorso 30 giugno, ora è svincolato, ma sono già tante le squadre che lo seguono, ma andiamo per gradi...

Leonardo Nunzella, dopo tanti anni si è chiusa l'avventura con la Virtus Francavilla: stagioni entusiasmanti che lo hanno visto protagonista.
"Purtroppo sì. Mi dispiace un po' perché a Francavilla mi trovavo davvero bene, però nel calcio è così... ci sono dei cicli che finiscono. Io non ho rimpianti, ho dato sempre tutto, purtroppo i matrimoni si fanno sempre in due".

Nell'ultima stagione qualche difficoltà di troppo ha portato il club a rivoluzionare tutto...
"Rispetto agli altri anni è stata molto difficile tra infortuni e Covid abbiamo vissuto una stagione davvero anomala. Personalmente non ho nessun rimpianto, perché ho sempre dato il massimo. Mi sarebbe piaciuto prendere in considerazione una proposta dalla società e quindi rimanere se ci fossero stati i presupposti giusti, però, non si è fatto sentire nessuno. Hanno contattato me, come anche altri calciatori, per dirci che non facciamo più parte del progetto... purtroppo è andata così".

Fascia di capitano al braccio: cosa ha significato per lei?
"È stato per me un riconoscimento e una responsabilità davvero molto importante e sono stato onorato di averla portata al braccio per così tanto tempo".

Ha sentito i suoi ex compagni di recente?
"Con i leccesi mi vedo praticamente sempre, quindi con Caporale e Marino. Sono rimasto in ottimi rapporti con tutti, ci sentiamo spesso con Mimmo (Franco, ndr) con il quale ci conosciamo da dieci anni e ormai siamo come fratelli. Sono stati tutti ragazzi fantastici con il quale mi sono trovato molto bene".

Ai tifosi del Francavilla cosa vuole dire?
"Li saluto con affetto. Con loro ho sempre avuto un rapporto corretto e leale. Nel calcio è giusto che il calciatore sia consapevole che possano arrivare anche delle critiche che, io, ho accettato di buon grado quando magari non stavo rendendo al massimo delle mie potenzialità. Sono contento di aver affrontato un percorso di crescita anche con loro, che mi ha portato in quest'ultima stagione a giocare ancora meglio. Il calciatore deve essere consapevole e intelligente nel capire che se un tifoso critica, lo fa solo per il bene della squadra, e quindi deve trasformare le critiche in energia positiva per migliorare sempre di più".

Quale futuro per Nunzella?
"Spero di trovare un progetto importante, anche se sono consapevole del periodo non felicissimo che il mondo del calcio sta attraversando. Sono maturato molto in questi ultimi anni e adesso voglio un progetto a lungo termine per fare qualcosa di importante".

Sono vere le voci che la portano vicino al Taranto?
"È stata fatta una chiacchierata, ma è finita lì. Credo che adesso la società stia pensando a rinnovare l'attuale rosa e successivamente penserà ai nuovi arrivi. Taranto è una piazza molto ambiziosa, importante e anche un po' difficile. Giochi con la pressione di dover fare sempre bene per vincere. Andare a Taranto mi stimolerebbe molto proprio per questo motivo".

Nella sua carriera, però, ha dimostrato di saperci stare in piazze difficili. Tra tutte ricordo Lecce, Catania...
"Sì, ho già vissuto annate in piazze importanti e ambiziose. Mi piacciono molto, perché sono molto stimolanti e c'è tanta concorrenza e pressione. Poi a Lecce e Catania sono stato da più giovane, e forse le ho vissute con maggiore spensieratezza. Adesso la vivrei diversamente, avendo con me anche maggiore responsabilità".

Sezione: Francavilla / Data: Sab 03 luglio 2021 alle 11:40
Autore: Stefano Di Bella
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