Andrea Orlandi torna a vestire, sei stagioni dopo, colori simili a quelli con cui è cresciuto. Dalla Lazio alla Fidelis Andria: due maglie lontane, separate da cinque tappe, ma unite da un filo cromatico.

L’impatto in Serie D: gol, spazio e visibilità

Dopo l’esperienza nel settore giovanile biancoceleste, il classe 2002 ha proseguito la sua crescita al Frosinone, disputando due stagioni nel campionato Primavera 2. Poi, il salto tra i grandi, avvenuto in Serie D, dove ha saputo ritagliarsi spazio e visibilità.

Passo dopo passo. Partita dopo partita.
Le prime tappe della sua carriera tra i dilettanti sono state Rieti, Campodarsego e Ghiviborgo: piazze che gli hanno permesso di misurarsi con categorie diverse e prendere confidenza con il calcio dei grandi. Andrea si è fatto notare per la sua duttilità offensiva, ma non solo. Il suo ruolo naturale è quello di ala sinistra, da dove ama accentrarsi sul piede preferito, il destro. Lo stesso che, nell’ultima stagione, gli ha permesso di raggiungere la doppia cifra per la prima volta da quando gioca in quarta serie: 13 gol, che gli sono valsi il sesto posto nella classifica marcatori del girone E, a una sola lunghezza da un nome pesante come Federico Dionisi, ex Serie A e B.

Andrea Orlandi, non solo un'esterno d'attacco

Numeri niente male per un esterno d’attacco.
Ma, come detto, Orlandi non è un giocatore da incasellare in un solo ruolo. Tecnico, intelligente, capace di servire l’ultimo passaggio e freddo sotto porta. Non a caso è stato anche il rigorista del Montevarchi. Nel corso della sua giovane carriera ha dimostrato di poter ricoprire anche i ruoli di prima punta, trequartista e mezzala.

Insomma, la Fidelis Andria si è assicurata un ottimo profilo, battendo la concorrenza di diversi club interessati.
Se la scorsa stagione è stata quella della consacrazione, chissà cosa ci riserverà la prossima. Su quella fascia sinistra - e non solo - ci sarà da divertirsi.

Sezione: Serie D / Data: Lun 30 giugno 2025 alle 09:49
Autore: Giovanni Scialpi
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