Altro giro, altra beffa. Altro esame di maturità non superato: col Modena è mancato tutto, al Bari. Dall'approccio (ancora), alle scelte tattiche, alla capacità di accendersi e spegnersi ad intermittenza da parte di chi dovrebbe fare la differenza. Se poi alcuni leader della 'vecchia guardia' deludono il cerchio è completato. Per gli emiliani una vittoria da sei punti: aggancio e di fatto sorpasso, poiché in vantaggio negli scontri diretti coi biancorossi. Per la squadra di Longo l'ennesimo segnale di inaffidabilità. Che non porterà al patatrac della scorsa stagione, ma viene difficile immaginare sogni di gloria concretamente in caso di playoff. Che, oggi, non verrebbero disputati.
SCELTE E DELUSIONI - Non può non finire tra gli imputati lo stesso tecnico piemontese. Vicari al posto di Simic? Una scelta tecnica. Un modo per responsabilizzare il capitano, ma anche un errore alla luce delle garanzie che il croato ha dato nelle ultime uscite, dimostrandosi un calciatore in crescita costante e incisivo, come contro il Palermo. Per l'ex Spal quella in corso continua a non essere esattamente la migliore delle annate: senza Di Cesare non riesce nel corridoio centrale a dare quelle coperture di cui la squadra avrebbe bisogno. Ha deluso decisamente Maita: una stagione in netta ripresa rispetto alla precedente, ma sul ko col Modena c'è la sua evidente macchia. Colpo proibito a Palumbo intercettato dal Var e rigore che dopo nemmeno venti minuti aveva incanalato la partita a sfavore. Non stupisce il cambio di Longo ad inizio ripresa, per correre ai ripari. Non che chi sia subentrato abbia fatto meglio: tanto agonismo, poche idee. Sostanzialmente nessun brivido. Magra consolazione per Lasagna: sfruttata la palla di Maggiore, settimo centro, risposta ai fischi. Ma anche la sua gara, di fatto, si esaurisce li. Per i trequartisti Falletti, Pereiro e anche Bellomo (che pure qualche palla in area riesce sempre a metterla) quasi un triste atto di presenza.
SOPRAVVALUTATO? - "Se noi continuiamo a sopravvalutare questa squadra continueremo a rimanere sempre delusi". Parole e musica di mister Longo al termine della sfida, riferite ai giornalisti presenti. Certo, questa squadra - come ha precisato Longo - non è mai stata idonea per la promozione in A ed il mister lo ha fatto capire in verità a più riprese nel corso della stagione. Cosi come non sono i tifosi a scendere in campo, non chi viene allo stadio. Tuttavia rimane il fatto che se questa squadra - per un motivo o per l'altro - non riesce a svoltare un po' di responsabilità l'allenatore ce le ha. Anche il Bari dei 14 risultati utili consecutivi, che aveva fatto ben sperare ad inizio torneo, in questo 2025 si è visto un po' meno. Andando oltre la trasferta di Cosenza, è tempo di riflessioni.
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