Granado: "A Molfetta non tornerei mai: trattato malissimo. Girone H? Cerignola favorito"

Un fiume in piena. Intervistato a GioveDì di Puglia, in onda su AS85, l'ex attaccante del Molfetta Granado ha parlato delle motivazioni che lo hanno costretto ad andare via dalla società pugliese e trasferirsi al Mezzolara: "A Mezzolara ho trovato un ambiente sano, con persone serie e un gruppo che sta facendo molto bene. I 31 punti guadagnati fino a questo momento ci da tranquillità per lavorare al raggiungimento degli obiettivi fissati dalla società. Sono molto affezionato alla Puglia: a parte i quattro mesi a Castelfidardo, ho sempre giocato al Sud. Mi è dispiaciuto andare via dal girone H, che è molto competitivo: oserei dire il più difficile della Serie D. L'esperienza a Molfetta? Siamo partiti bene in un girone ostico, poi abbiamo riscontrato le prime difficoltà, specie con squadre di bassa classifica. Non so darmi spiegazioni sul perchè le cose non siano andate bene. Cercavo sempre di fare ciò che mi chiedeva il mister, anche sacrificandomi rispetto alle mie capacità; solo con l'Altamura, in Coppa Italia, probabilmente siamo riusciti a superarci. In campionato non siamo riusciti a creare ciò che si aspettava. Sono andato via da Molfetta: il Mezzolara mi aveva cercato già nei primi giorni di ottobre. Dopo la sfida con l'Altamura, sono rimasto volentieri. Non giocavo, però, con la continuità che volevo: avevo bisogno di rimettermi in discussione e sentirmi protagonista in un progetto tecnico, scegliendo così di andare via. Anche a livello societario, probabilmente, non ero molto stimato: mi è mancata la fiducia dell'ambiente biancorosso. Il campionato? Credo lo possa vincere il Cerignola: a livello di gioco e di organico, mi sembra il più preparato per vincere. Ritorno in Puglia? Potrebbe succedere ma, sicuramente, non a Molfetta: la società non mi ha trattato bene e, per farmi andare via, mi ha chiesto anche di rinunciare al mio stipendio di novembre, nonostante non avessi mai saltato un allenamento".