E' finita nella maniera peggiore, come forse neanche il più pessimista dei pessimisti poteva aspettarsi. Il giudizio conclusivo sulla stagione del Bari non può che essere fortemente condizionato da quanto avvenuto nel finale di stagione: la penalizzazione di due punti, causata dal mancato pagamento dei contributi INPS e IRPEF in relazione ai mesi di gennaio e febbraio, è costata ai ragazzi di mister Grosso il sesto posto e, di conseguenza, la qualificazione al turno successivo. Inevitabile che, visto e considerato il buon campionato disputato dai biancorossi (che hanno raggiunto l'obiettivo prefissato ad inizio stagione), vada fatto un doveroso distinguo tra quanto avvenuto sul campo e quanto successo all'esterno. Ma andiamo con ordine, entrando nel dettaglio di chi ha fatto bene e di chi, al contrario, ha deluso le aspettative della vigilia. 

I MIGLIORI

BRIENZA 8- Luce che brilla nel deserto. Nonostante l'età avanzata, nonostante l'espulsione rimediata al Tombolato negli ultimi minuti di gara. Schierato quasi sempre a partita in corso, cambia spesso ritmo alla partita, portandola su binari congeniali alla causa biancorossa. Sigla quattro reti decisive (una più bella dell'altra) e fa quasi sempre la differenza in posizione di trequartista. L'auspicio è quello di vederlo in campo almeno per un altro anno.  

BASHA 7- Il faro del centrocampo. Quando c'è lui in campo, la differenza si sente. Non è un caso se quasi tutte le sconfitte del Bari siano coincise con la sua assenza. Mette la sua esperienza e la sua tranquillità (alle volte eccessiva) a servizio della squadra, trasformandosi così in pedina indispensabile all'interno dello scacchiere disegnato da Grosso. Onora la fascia di capitano, indossandola con orgoglio fino all'ultimo istante. 

NENE' 7- Il migliore fra gli attaccanti. Non segna tantissimo (appena sei le reti messe a segno in 24 apparizioni), ma entra in quasi tutte le azioni pericolose dei galletti, adattandosi di volta in volta a rifinitore, regista avanzato e seconda punta. Con lui in campo, il Bari aumenta il proprio tasso tecnico. La carta d'identità non è più dalla sua parte, ma concedergli una nuova chance in biancorosso potrebbe rivelarsi la mossa più saggia. 

CHI POTEVA DARE DI PIU'

OIKONOMOU 5- Chi l'ha visto? Pronti-via e Grosso lo lancia da titolare contro l'Empoli all'interno di una male assortita difesa a tre: il risultato è francamente rivedibile. Non va molto meglio una settimana dopo, quando un Bari impegnato a Venezia esce con le ossa rotte dal Penzo e il difensore greco risulta nuovamente fra i peggiori in campo. Da quel momento, complice un fastidioso infortunio, non vede più il campo fino all'ultima giornata: al San Nicola arriva il Carpi e, nonostante una bella prestazione di gruppo, appare ancora notevolmente fuori forma. Inevitabile che da uno con la sua esperienza ci si aspettasse molto di più.  

KOZAK 5- Oggetto di mistero nella prima parte di stagione, fugace visione nella seconda. Viene gettato nella mischia all'inizio del girone di ritorno e, un paio di gol decisivi a parte, sembra sempre avulso rispetto alla manovra biancorossa. Scompare dal campo in prossimità del rush finale, confermando una condizione fisica piuttosto precaria. Difficile prevedere una sua permanenza nella prossima stagione.  

TELLO 5.5- E a pensare che aveva cominciato alla grande: gol dell'ex al Castellani contro l'Empoli e un avvio di stagione di altissimo livello. Poi, lentamente, giornata dopo giornata, la luce si è spenta. Il dinamismo e la voglia di fare non sono mai venuti meno; quello che è mancato ha piuttosto a che fare con la precisione: il centrocampista colombiano si è spesso dimostrato pasticcione in fase di impostazione e confusionario con la palla fra i piedi. I margini di miglioramento ci sono, ma difficilmente essi potranno essere messi in mostra in riva all'Adriatico. 

LE SORPRESE

HENDERSON 7.5- La vera rivelazione del girone di ritorno. Pescato a zero nel corso del mercato di riparazione, getta da subito l'anima in campo, mostrando un inconsueto attaccamento per la maglia biancorossa. Fisicità nei contrasti, qualità tecniche non indifferenti e tanta, tantissima aggressività. Il centrocampista scozzese incarna alla perfezione l'ideale tipico del calciatore destinato ad entrare nel cuore dei tifosi baresi. La speranza è quella che possa aver appena cominciato un lungo ciclo nel capoluogo pugliese, la realtà, al momento, però, impone un bel po' di sana cautela in tal senso. 

BALKOVEC 6.5- Arrivato senza clamori nel mercato di gennaio, emerge con il trascorrere delle giornate nel girone di ritorno. Non spicca per brillantezza, nè tantomeno per velocità, ma si fa apprezzare in fase offensiva, sfruttando alla perfezione le sue buone capacità di crossatore. Sigla un eurogol dal valore incommensurabile contro l'Entella, collezionando anche un paio di assist decisivi. Ancora parzialmente da registrare, invece, la fase difensiva. 

GLI ALTRI

Micai 6, De Lucia 5.5, Berardi s.v.; Gyomber 6, Diakitè 5.5, Empereur 6, D'Elia 6, Sabelli 6, Anderson 6, Marrone 5.5, Fiamozzi 6, Tonucci 6, Capradossi 5.5, Morleo s.v., Cassani s.v.; Petriccione 5.5, Busellato 6, Iocolano 6, Salzano s.v.; Improta 6, Galano 6.5, Andrada 6.5, Cissè 6.5, Floro Flores 6. 

ALLENATORE: Grosso 6.5

 

Sezione: In primo piano / Data: Sab 09 giugno 2018 alle 09:30
Autore: Antonio Bellacicco
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