Negli oltre novant'anni di storia del Foggia, i rossoneri non sono mai riusciti a festeggiare una promozione in Serie B prima dell'ultima giornata. In quattro occasioni su sei i satanelli hanno avuto la matematica certezza del salto in cadetteria proprio sul finire della stagione. In un'occasione c'è stato bisogno degli spareggi (gli unici vinti dalla squadra in tutta la sua storia) ed infine nell'estate del 1945 la società ha usufruito di un ripescaggio per meriti sportivi. Vincendo (o pareggiando) a Fondi, il Foggia potrebbe celebrare la promozione in serie cadetta (la settima) ventotto anni dopo dall'ultima volta, oltreché la quarta vittoria del campionato di Serie C (ora Lega Pro), che non arriva da ben 55 anni.
Nella stagione 1932-1933 non esisteva ancora il campionato di Serie C: allora si chiamava Prima Divisione. Il Foggia, arrivato al primo posto nel girone H, ebbe accesso agli spareggi in un girone finale, composto anche da SPAL e Pavia. I rossoneri, guidati dall'austriaco Tony Cargnelli, partirono col piede sbagliato perdendo a Ferrara per 3-1, ma poi due vittorie consecutive rimisero il Foggia sui giusti binari. La partita decisiva, al Campo Sportivo Comunale di Pavia, inizia con un gol lampo di Pavanello. Inutile il pareggio di Manazza: il Foggia ormai è in Serie B. In città, verso le 18, arriva la notizia del pareggio e della conseguente promozione: i cittadini organizzano per Foggia un corteo con l'insegna del satanello e festeggiano in maniera assordante. Per la prima volta i rossoneri conoscono il sapore della Serie B anche se, nel passato semi-professionistico, erano stati in Seconda Divisione (allora il secondo livello del campionato italiano) per due volte: nella stagione 1922-1923 e nella stagione 1924-1925.
Campo Sportivo Comunale, Pavia, 25 giugno 1933
Pavia-Foggia 1-1
Reti: 2' Pavanello, 57' Manazza.
Pavia: Fontana, Bolzoni, Pansetti, Varini, Bresadola, Ratti, Manazza, Narizzano, De Stefani, Ansaldo, Biasoni. Allenatore: Aldo Cevenini.
Foggia: Bossi, Cerini, Del Re, Starace, Bedogni, Mussi, Silgich, Labate, Bellotti, F. Baldi, Pavanello. Allenatore: Tony Cargnelli.
Arbitro: Dani di Genova.
La stagione 1959-1960 è rimasta nella storia del calcio di Capitanata: infatti durante l'estate la società compra Cosimo Vittorio Nocera dal Secondigliano. L'attaccante campano trascina il Foggia in vetta alla classifica a suon di gol: lo stesso Nocera qualche anno dopo diventerà una leggenda del club, concludendo la sua carriera in Capitanata con ben 102 reti, al primo posto tra tutti i marcatori in maglia rossonera. A fine stagione la squadra, guidata da Leonardo Costagliola, ha un attimo di sbandamento ed alla penultima giornata rischia di mandare tutto all'aria perdendo a Chieti nel turno infrasettimanale: ma il Marsala, diretta concorrente del Foggia per la promozione, non ne sa approfittare e perde a Trapani, rimanendo a due punti dalla testa. L'epilogo avviene il 5 giugno al Pino Zaccheria: davanti ai propri tifosi (circa diecimila) i rossoneri battono 1-0 il Crotone grazie ad un gol di Stornaiuolo arrivato nei primi minuti. Il Foggia, dopo 13 anni di agonia, ritorna in Serie B.
Pino Zaccheria, Foggia, 5 giugno 1960
Foggia & Incedit-Crotone 1-0
Rete: 3' Stornaiuolo.
Foggia & Incedit: Biondani, Galetti, Grappone, Baldoni, Rinaldi, Bortolotti, Panattoni, Stornaiuolo, Nocera, Merlo, Patino. Allenatore: Leonardo Costagliola.
Crotone: Chirico, Paolini, Gerin, Pisoni, Pavan, De Togni, Barbato, Geremicca, Della Gora, Sgorlon, Biancardi. Allenatore: Francesco Lamberti.
Arbitro: Taurisano di Nola.
Dopo un solo anno di cadetteria il Foggia torna in Serie C. Ma è tempo di rivoluzioni in casa rossonera: come allenatore viene assunto Oronzo Pugliese, soprannominato qualche anno dopo il "mago di Turi". Pugliese, precursore della categoria degli "allenatori psicologi", convince Nocera (in procinto di passare al Napoli) a restare in Capitanata. Intanto a novembre Domenico Rosa Rosa, industriale del legno, diventa presidente del Foggia. I rossoneri conducono un campionato alla grande, mostrando qualche battuta d'arresto ad aprile, dopo una sconfitta per 1-0 arrivata a Potenza. Il Lecce ne approfitta ed affianca i satanelli in testa alla classifica. I giallorossi tuttavia, perdono qualche punto nelle due partite successive, presentandosi allo Zaccheria con due lunghezze di svantaggio. I salentini riescono a vincere 2-1 a Foggia, rimettendo in discussione il campionato a sole due giornate dalla fine. I rossoneri hanno fortuna la domenica successiva, quando battendo il Bisceglie allungano a causa del contemporaneo pareggio del Lecce in casa con il Potenza. L'apice arriva il 3 giugno: il Foggia a Benevento contro il Sanvito trionfa 2-1 grazie ai gol di Nocera e Rinaldi. È Serie B. Oltre un centinaio di macchine di tifosi rossoneri fanno ritorno dalla città campana, andati in trasferta per godersi la festa. Qualche mese dopo, proprio sotto la guida di Pugliese, i satanelli provarono per la prima volta l'ebrezza della Serie A.
Gennaro Meomartini, Benevento, 3 giugno 1962
Sanvito Benevento-Foggia & Incedit 1-2
Reti: 40' Nocera, 44' Giorgi, 88' Rinaldi.
Sanvito Benevento: Lombardi, Impinna, Bianchi, Alberici, Aliverti, Nencini, Kalemenic, Giorgi, Sanzani, Casisa, Tagnini. Allenatore: Carlo Maluta.
Foggia & Incedit: Biondani, Bartoli, Depase, Ghedini, Rinaldi, Faleo, Morelli, Bortolotti, Nocera, Santopadre, Patino. Allenatore: Oronzo Pugliese.
Arbitro: Baldassarri di Udine.
Primavera del 1979: il Foggia è appena stato retrocesso e la piazza invoca il nome di Antonio Fesce: tutti i foggiani lo rivogliono come presidente dopo la breve gestione di Raffaele Augelli. E Fesce, con il cuore in mano, ritorna nella stanza dei bottoni rossonera chiamando Gianni Pirazzini, a fine carriera, come direttore sportivo. In quella stagione il Catania è troppo forte e corre troppo, ma un secondo posto vuol dire comunque promozione. Il 25 maggio, contro il Livorno terzo, c'è la partita che vale la stagione: i rossoneri liquidano i labronici con un secco 2-0 e mettono in cantiere la loro quinta promozione, la quarta sul campo. La matematica arriva però l'8 giugno, ancora una volta contro il Benevento. Per l'occasione torna in campo Pirazzini: il Foggia vince 2-0 con una doppietta di Bozzi e dopo un solo anno di inferno, in virtù del secondo posto finale, ritorna in cadetteria.
Pino Zaccheria, Foggia, 8 giugno 1980
Foggia-Benevento 2-0
Reti: 2' Bozzi, 72' Bozzi.
Foggia: Benevelli (83' D'Alessandro), Grilli, Conca, Pirazzini, Petruzzelli, Sciannimanico, Tivelli, Lorenzetti (55' Russo), Bozzi, Caravella, Piraccini. Allenatore: Ettore Puricelli.
Benevento: Borghese, Cazzani, Finetto, Pezzuolo, Cocitti, Saviano, Zica, Sigarini, Apuzzo (51' Piccinetti), Ruggiero, Luzi. Allenatore: Graziano Landoni.
Arbitro: Sarti di Modena.
La stagione 1988-1989 è quella in cui vengono gettate le fondamenta per qualcosa di grande. Il presidente Pasquale Casillo chiama Giuseppe Caramanno come tecnico del Foggia. Le prime prestazioni dei rossoneri, poco convincenti, non fanno altro che aumentare lo scetticismo generale dei tifosi, reduci pochi mesi prima da una stagione deludente. La squadra alterna risultati utili a momenti sfortunati: a dicembre, dopo un 2-2 casalingo contro il Monopoli, i tifosi contestano Caramanno, il quale risponde nel dopopartita che è "pronto a fare la guerra all'intera città". Nel girone di ritorno il Foggia reagisce e inanella una serie di risultati consecutivi, portandosi nelle prime posizioni, fin quando a Caserta arriva una sconfitta per 1-0: oltre alla partita i rossoneri perdono Fabio Fratena fino alla fine della stagione, vittima di un grave infortunio. In Capitanata sembra un film già visto lo scorso anno, quando la promozione è sfuggita proprio alla fine, per una serie di sfortunati eventi. La conferma sembra arrivare qualche settimana più tardi, nella sconfitta casalinga con il Giarre per 2-1. Casillo inizia a temere un'altra beffa e manda in ritiro la squadra in vista del match di Campobasso. In Molise il Foggia (seguito da una miriade di tifosi) si porta in vantaggio con Coppola: sembra tutto fatto, ma sullo scadere un gol di Mandressi fa terminare la gara in parità. Il Foggia rimane al secondo posto e per la promozione sono decisive le gare contro Cagliari e Palermo, rispettivamente prima e terza della classe. I sardi, già matematicamente promossi, vengono liquidati facilmente allo Zaccheria per 2-0. Rimane la pratica Palermo, da giocare sul neutro di Trapani. I rosanero sono a due punti dai dauni, che hanno a disposizione due risultati su tre per salire in B. Il 4 giugno 1989 il Foggia concentra un'intera stagione in novanta minuti. Al 32' l'ex Onofrio Barone porta in vantaggio i pugliesi. Il Palermo prova a riaprire la gara al 75' con un gol di Auteri, ma è troppo tardi. Il Foggia viene promosso in Serie B: da allora non c'è mai più riuscito. La squadra torna vittoriosa in Capitanata e fa festa allo Zaccheria, sulle note del nuovo inno "Cuore Rossonero", composto da Massimo Marsico. Caramanno preferisce rimanere in Sicilia, sapendo che l'anno seguente non sarà più l'allenatore del Foggia. Infatti in Daunia farà ritorno Zdenek Zeman, ma questa è tutta un'altra storia...
Polisportivo Provinciale, Trapani, 4 giugno 1989
Palermo-Foggia 1-1
Reti: 32' Barone, 75' Auteri.
Palermo: Taglialatela, De Sensi, Di Carlo, Sassarini (46' Pocetta), Bucciarelli, Macrì, Manicone, Cappellacci, Nuccio, Butti (80' D'Este), Auteri. Allenatore: Giorgio Rumignani.
Foggia: Genovese, De Rosa, Codispoti (83' Costa), List, Schio, Ferrante, Marsan, Marchetti, Coppola, Barone (84' Ricchetti), Esposito. Allenatore: Giuseppe Caramanno.
Arbitro: Scaramuzza di Mestre.
Autore: Francesco Ippolito / Twitter: @fraccio
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