Almeno su un punto fondamentale son tutti d’accordo: dopo il 2026 la convenzione va rivista. Prima di quella data si può far poco, a meno che non salti per qualsiasi ragione il piano economico-finanziario, che per il momento è in equilibrio.

La seduta monotematica sulla futura convenzione tra Comune di Bari ed SSC Bari sulla gestione del San Nicola è stata lunga ed intensa. Da un lato il centro-destra pone tre condizioni ritenute essenziali: lo stop a concessioni a costo zero, l’assoluto divieto di introiti totali per la società biancorossa su concerti ed altri spettacoli extra calcio, quindi controlli più stringenti sulla fruizione dei servizi. Le idee ed altri punti chiave non mancano neppure da parte della maggioranza. Prima di tutto una commissione di controllo sul rispetto delle norme generali di decoro all’interno dell’impianto sportivo, un nuovo PEF che rende conto di valorizzazione di compendio immobiliare (anche al netto dei 12 milioni di euro spesi per il restyling tra 2020 e 2023), gestione sportiva e non, vendita biglietti, abbonamenti e diritti tv e cambio di paradigma di compartecipazione. Una novità potrebbe interessare poi la pista d’atletica per il prossimo autunno: restyling con nuova resina colorata (non è da escludere la possibile concomitanza con un altro evento sportivo).

In tutto questo rimane aperto lo scenario che può consentire a Bari di essere tra le città ospitanti di Euro 2032, che si svolgerà tra Italia e Turchia. Il capoluogo pugliese dovrà farsi promotore di un progetto importante per rientrare negli impianti previsti (nel nostro paese 5). 

Sezione: Primo piano / Data: Mar 25 febbraio 2025 alle 08:30
Autore: Domenico Brandonisio
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