“Col Cerignola è stata una partita vera. Anche questo ci ha messo in difficoltà”. Le parole sono di Paolo Zanetti, tecnico di un Verona - formazione di Serie A - uscito vittorioso dalla sfida del Monterisi contro il Cerignola con grande fatica e soltanto ai calci di rigore. Al termine di una gara valevole per i trentaduesimi di Coppa Italia Frecciarossa. Ma attesa come se fosse una finale di Champions. 

Sulla carta, al netto delle due categorie di differenza, non avrebbe dovuto esserci partita. Sarà soltanto calcio d’agosto, ma l’equilibrio in campo tra le due squadre è stato affascinante. Così come lo spettacolo dello stadio ofantino, che va bene non sarà l’Olimpico, il Meazza o altri grandi del nostro calcio, però ha fatto respirare un’atmosfera vera, da grande calcio. Perché per una volta Cerignola si è sentita davvero di Serie A, ed è qualcosa che nella storia del club rimarrà. Straordinario se pensiamo a come, neppure dieci anni fa, era soltanto nei campionati regionali pugliesi e sia pure soltanto coi primi spiragli di ambizione con la famiglia Grieco al timone. 

Dove andrà la squadra di Maiuri non è dato saperlo. Ciò che però è dato sapere, o meglio rimarcare, è la qualità e lo spettacolo che una formula diversa ridarebbe alla Coppa Italia: questo torneo meriterebbe più turni estivi così, a campi invertiti, con le “grandi” capaci di sentire il fiato sul collo dei campi della
Provincia italiana o comunque delle piccole. Come avviene in Germania, Francia o addirittura Inghilterra, dove le sorprese sono letteralmente dietro l’angolo. Qualcuno potrà far notare che solo nel 2016 questo stava succedendo all’Alessandria e che, in fondo, la vittoria del Bologna nella passata stagione sia una bella storia da raccontare poiché inconsueta. Ma non può bastare come argomentazione: questa competizione può essere avvincente e far respirare
Il grande calcio a piazze che sono nobili decadute o che mai o difficilmente potrebbero ambire a certi palcoscenici è una soluzione che riavvicinerebbe le masse. Affinché la Coppa Italia non sia solo e soltanto una competizione elitaria. Ma ve la immaginereste una sfida come questa a campi invertiti? Forse il Bentegodi sarebbe stato vuotissimo. Destino ha voluto che le cose andassero diversamente, per rilanciare una riflessione sacrosanta sul tema. Le squadre di C devono tornare, ma anche le migliori di Serie D. Per una coppa davvero nazionale.

Sezione: Primo piano / Data: Gio 21 agosto 2025 alle 08:00
Autore: Domenico Brandonisio
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