Gli anni passano, l'attaccamento al Lecce resta. Mister Rodolfo Vanoli - un pilastro della squadra giallorossa della seconda metà degli anni ottanta - prova ad analizzare quanto accade in casa giallorossa: dalla classifica all'arrivo di Luca Gotti, che ben conosce dai tempi di Udine. 

Rodolfo Vanoli, la preoccupa l'attuale situazione in casa Lecce?

"Indubbiamente si, sono state subite anche tante reti ultimamente. E questa non è una cosa positiva per chi vuole salvarsi. Il trend andava avanti, credo che la società sia intervenuta soprattutto per ovviare a questo problema". 

Qual è il vero Lecce? La sorpresa di inizio anno, o la versione attuale? O c'è una via di mezzo? 

"All'ìnizio del campionato i piccoli club hanno sempre qualche vantaggio in più, perché quelli più grandi magari appaiono maggiormente in fase di rodaggio e soffrono gli impegni nelle coppe europee. E se parti forte poi quei punti possono fare positivamente la differenza. Ma poi le avversarie ti studiano e ti conoscono, quindi il sistema di gioco è opportuno variarlo. Per dare al giocatore stesso un input in più e poi creare sorprese a volte ci sta". 

Dicevamo la difesa. Cosa non va? 

"A certi livelli determinati errori non si possono fare. Puoi sbagliare il passaggio, ma non il concetto. E bisogna capire perché avviene invece questa cosa, se è cattiveria, concentrazione oppure stanchezza. Ma tutto questo, si, preoccupa". 

Quella col Verona è stata l'ultima partita di D'Aversa. 

"D'Aversa è un collega e questo mi dispiace. Nel calcio possono cambiare i giocatori, ma chi paga è l'allenatore. Il suo addio è una scelta sofferta, ma anche ponderata. Ci sono stati dei percorsi in passato dove la società ha trasmesso serenità per lavorare bene. Al di là dell'episodio negativo, la società credo abbia valutato anche i risultati". 

Gotti è l'uomo giusto per salvarsi? 

"Luca è un caro amico, ci conosciamo da tempo e abbiamo fatto i corsi da allenatore insieme. Udine ci ha unito. E' una persona molto preparata, seria. Sicuramente ora non c'è molto da inventarsi, la sfida contro la Salernitana è vicina. Ma serve equilibrio per fare risultato, su questo non ci piove. Anche i granata commettono tanti errori. Il Lecce all'Arechi deve andare a fare la partita e vincere, i punti a disposizione sono sempre più pesanti. Se vuoi venire fuori da questa situazione devi vincere, anche con un po' di fortuna". 

Tatticamente cosa può cambiare, se cambierà qualcosa? 

"A Udine c'è la regola del 3-5-2 e non si scappa, ma lui ha provato a metterci del suo. Magari anche considerando una difesa a quattro. Se però non fai risultati poi paghi. Li aveva cercato di portare la sua idea, per un periodo ci era anche riuscito ma poi qualcosa si è rotto. Conoscendolo è molto carico, determinato. E con l'aiuto di società, calciatori e tifosi si potrà migliorare. La piazza porta tanta gente allo stadio ed è bene ricordarlo. Il giocattolo, naturalmente, non va snaturato. Cambiare sistema di gioco può andarti bene ma può essere anche un azzardo se in breve tempo, il giocatore deve mettersi a disposizione dell'allenatore". 

Sezione: Primo piano / Data: Gio 14 marzo 2024 alle 09:00
Autore: Domenico Brandonisio
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