L'occasione persa è stata enorme, in una partita - contro la Cavese - dannatamente equilibrata. Che poteva essere tranquillamente vinta (l'errore di Petta, sfortunatissimo, grida vendetta) ma anche tranquillamente persa. Il Barletta, tuttavia, esce tutt'altro che ridimensionato dallo scontro del Puttilli: i biancorossi, ai punti, avrebbero meritato qualcosa in più ma sicuramente nessuno può parlare di secondo posto come frutto del caso. O figlio (solo) delle iniziative dei singoli. Il segreto della squadra di Farina, quest'anno, è semmai questo: un'identità ben consolidata, un'ossatura forte già esistente dalla passata stagione e rinforzata nel corso di quella ora in essere. Il tutto sotto lo sguardo di Beccalossi e Pileggi, ma anche dei cinquemila sugli spalti. Dipendesse solo dai tifosi, i biancorossi sarebbero nuovamente tra i professionisti da un pezzo. 

Tanto equilibrio, una grande certezza: questo campionato sarà deciso dalla più improbabile delle sfide di calendario e forse anche all'ultima giornata. O nelle ultime. Anche perché al momento un rullo compressore stile Cerignola nella passata stagione non c'è. Al contrario ritroviamo enorme phatos, tanto agonismo, emozioni. Perché quella di domenica scorsa è stata una gara davvero emozionante. Si riparte da qui, ma anche dall'abbraccio collettivo dei tifosi verso il già citato Petta: un gran bel segno di maturità. Con una certezza: quando i tifosi riescono a immedesimarsi con la squadra e ad essere un tutt'uno, questa è un'arma in più che potrebbe anche fare la differenza col resto delle concorrenti. Ora c'è il Francavilla: la prima di quattordici finali. E non è mica una frase fatta. La lotta continua ed è bella che aperta. 

Sezione: Serie D / Data: Gio 26 gennaio 2023 alle 18:00
Autore: Domenico Brandonisio
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