Michele Mignani, allenatore del Bari, presenta in conferenza stampa la prima del 2022 contro il Catania. Queste le sue dichiarazioni, riprese da labaricalcio.it:
RICOMINCIARE - "Dobbiamo riprendere da dove abbiamo finito. Sarebbe importante per noi riprendere quel discorso e riprendere a fare punti perché ci ridarebbe quelle certezze avute nell'ultima parte del campionato. Nell'ultimo periodo stavamo facendo cose buone, poi c'è stata la sosta lunga, che sotto certi aspetti lascia delle scorie. Però abbiamo lavorato bene, soprattutto in queste ultime settimane".
UN ALTRO PRECAMPIONATO - "Abbiamo avuto dei giocatori che sono rimasti positivi, ma ci siamo allenati, cercando di farlo bene, per modulare i carichi di lavoro sulle persone che hanno fatto un po' più di vacanza forzata. Questa è stata una settimana piena e secondo me la squadra sta bene".
MERCATO - "A livello numerico questa rosa offre garanzia in tutti i ruoli. Volevamo recuperare Di Cesare in tempi brevi e ci siamo riusciti, da quasi 15 giorni si allena con noi. E se io ne avessi bisogno potrebbe già entrare in campo contro il Catania, perché mi ha dato disponibilità. Poi tutte le squadre sono migliorabili, dalle più forti alle meno forti. Io non ho chiesto nulla, alleno i calciatori che ho a disposizione e il direttore pensa alle soluzioni migliorative. A volte si parla, ci si confronta, ma non è un'esigenza per colmare qualche lacuna. Non siamo perfetti, cercheremo di lavorare per esserlo, ma siamo tutti contenti di quello che hanno dato i ragazzi che abbiamo avuto fino ad oggi. Poi il mercato può offrirti qualche opportunità e su questo bisogna ragionarci".
DI GENNARO - "Lo considero un jolly del centrocampo, sa giocare a calcio, ha fatto spesso il play basso in una mediana a 3, può giocare a 4 o fare la mezzala e persino il trequartista. Le valutazioni su di lui sono aperte".
DIFFIDATI - "No, pensiamo a domani, pensiamo a fare la partita giusta e portare a casa tre punti. Poi cercheremo di riportare chi ha avuto problemi a una condizione migliore. Onestamente se devo pensare a un mese senza giocare mai o a uno nel quale si gioca sempre, preferisco tutta la vita la seconda".
IL CATANIA - "Non conosco direttamente le dinamiche interne sia per quanto riguarda la società che per quanto riguarda le loro idee di mercato, la gestione dei calciatori in uscita o in entrata. Nei momenti difficili a volte scatta qualcosa, perché ti avvicini ai rapporti con l'esterno, sei più libero e spensierato. Il Catania ha una rosa di un certo livello per fare la Serie C, soprattutto da metà campo in avanti, ha giocatori pericolosi, vivaci. Poi è venuto fuori Moro, un calciatore di grande prospettiva".
CONDIZIONE - "Qualcuno potrebbe non avere 90' dall'inizio, questo bisogna per forza tenerlo presente. Abbiamo avuto calciatori che non abbiamo visto per 5-6 giorni dopo le vacanze perché erano positivi. Ma tutti hanno un minimo di condizione, sono tutti disponibili, poi valuteremo gli undici titolari insieme allo staff".
CHI PARTE? - "Per noi è tutto molto semplice: lavorare per il Bari è un privilegio, sempre e ancor di più in questa categoria. La comprensione verso chi reclama minutaggio può essere umana e lecita, ma c'è un obiettivo di squadra e quello viene prima, non si può pensare a situazioni individuali. Se qualcuno non è contento, lo dica e se c'è la possibilità lo accontenteremo, altrimenti sta qui e lavora per il Bari, come facciamo tutti quanti".
ATTEGGIAMENTO - "Quando preparo la partita c'è una qualità che non deve mai mancare: avere l'atteggiamento giusto, lottare, combattere. Penso e voglio pensare che questo non mancherà contro il Catania. Poi la fortuna di un allenatore è avere dei calciatori che abbiano delle qualità, questo ai miei ragazzi va riconosciuto, lo dice la loro storia. Io però vorrei rivedere lo spirito di squadra, la voglia di combattere, di lottare e di vincere le partite".
CENTROCAMPO - "A livello numerico ci siamo, se poi dovesse uscire qualcuno, allora miglioreremo la squadra con un innesto. Il direttore fa le valutazioni quotidianamente, c'è confronto con tutta la società. L'unica cosa che non dobbiamo fare è guardare quello che fanno gli altri".
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