Tanti applausi in sala stampa per Giovanni Stroppa, dopo che ha condotto il suo Foggia ad una salvezza che solo cinque mesi fa sembrava impossibile.
E Stroppa inizia così la sua conferenza post-partita, dopo la vittoria dei rossoneri con la Salernitana: "Sembrava potessero essere scontate le cose, c'era un entusiasmo che mi ha fatto piacere, bellissimo. E sicuramente la squadra ne ha avuto beneficio. Mi dispiace che nei primi sette minuti davanti al portiere potevamo chiuderla, non è stato così. Potevamo essere più precisi nella gestione del palleggio, però è una partita che sicuramente abbiamo meritato. Peccato per il risultato di Perugia perché anche se era difficile o impossibile, io ci speravo. Da una parte c'è la soddisfazione di aver fatto una stagione in crescendo stratosferica, dall'altro un po' di rammarico per gli errori che abbiamo commesso ed i punti lasciati per strada. Però sono soddisfatto, la squadra si è espressa benissimo. Ho visto lo striscione per Fedele Sannella, il nostro pensiero è sicuramente a lui, perché sta combattendo una battaglia e ha combattuto insieme a noi su più fronti. Il mio pensiero è dedicargli questa salvezza, perché chi più di lui ha sofferto quest'anno?".
Sulle sostituzioni fatte oggi: "Agnelli ha avuto un crampo, pensavo peggio. Sui primi due cambi: Rubin ha speso tantissimo, spingeva e non ci proteggevamo. Avevo bisogno di gente fresca. Floriano invece non mi teneva la palla, per questo ho messo un attaccante di peso".
Secondo Stroppa c'è stata una buona partita da parte del centrocampo rossonero: "A me è sembrato che Rosina soffrisse Agnelli, non a caso le azioni più importanti sono arrivate dentro, come l'uno-due di Deli con Mazzeo che ha portato al gol".
Mister Stroppa è felice ma contemporaneamente rammaricato per i punti persi nel girone d'andata: "Nel girone di ritorno è molto più facile fare considerazioni e complimenti, io invece sono più rammaricato per quello che non è stato raccolto nel girone d'andata, anche se la squadra si è espressa bene. Il mio compito è giocare bene e portare a casa dei punti: il girone di ritorno è la fotografia che deve essere di riferimento al Foggia".
Sul proprio futuro: "Parliamo tutti i giorni con Nember, è stato il mio punto di riferimento con la società. Più volte lo è stato Franco Sannella, adesso si programmerà la nuova stagione. Ieri ho detto che i segnali erano positivi. Di sicuro noi andremo per poter vincere a Frosinone, non cambierà le cose ma mi piacerebbe arrivare a pari punti col Perugia anche per avere qualche rammarico in più (ride, ndr)".
Quando ha capito mister Stroppa che il Foggia avrebbe fatto una grande stagione? "A Pescara alla prima di campionato. Se vado a vedere come si è espressa la squadra... E' chiaro, abbiamo preso cinque gol e poi coda tra le gambe. Con l'Entella abbiamo dominato. Poi siamo andati ad Avellino e sembravamo di due categorie diverse. La squadra però si è sempre espressa, tranne in qualche occasione, meglio degli avversari. Qua in casa sembrava un tabù, una cosa inverosimile per la storia dello Zaccheria, mi è piaciuta la squadra perché ha reagito a queste condizioni nel girone di ritorno. Dopo il Cittadella siamo la squadra che ha vinto di più in trasferta, è una bella soddisfazione per noi".
Sull'ultima partita, in programma al Benito Stirpe di Frosinone: "A me non cambiano nulla le motivazioni dell'altra squadra. Allo stesso modo posso mettere su un tavolo le mie. In qualsiasi situazione si va in campo per vincere le partite, a Frosinone si va a giocare l'ultima partita, per migliorare la classifica".
C'è poi spazio per parlare delle squadre B: "Io non so cosa accadrà, di sicuro è stimolante poter portare le primavere o le seconde squadre in campionati che contano. C'è un aspetto però: non sono stati interpellati tutti e non sono state fatte presente le problematiche in divenire. Detto così è bello, però non so come si potrà approfittare di questa cosa per far crescere i giovani. Qualcuno magari potrà essere penalizzato. All'estero è una bella cosa, in Italia non lo so, visto che non siamo ancora all'anno zero".
Infine Stroppa, con molta onestà intellettuale, sostiene che il tocco di mano di Tonucci fosse rigore: "Dalla mia prospettiva sembrava che avesse sfiorato la palla con le mani".
Autore: Francesco Ippolito / Twitter: @fraccio
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