Come in ogni stagione in cui non si raggiungono gli obiettivi, il primo a pagare è sempre l’allenatore. Succederà così, a meno di sorprese, anche a Bari, dove si andrà avanti con la coppia Magalini-Di Cesare, ma molto probabilmente senza Moreno Longo. I vertici societari, riuniti fino a poche ore fa, hanno sentenziato questo: fiducia nella direzione sportiva, che ha un contratto fino al 30 giugno 2026, ma non nell’allenatore che ha chiuso al nono posto la stagione appena conclusa.

In un’annata dove le responsabilità sono state di tutti, quindi, il primo a pagare – e fino a questo momento l’unico – è l’allenatore. Una scelta che aprirebbe ad analisi approfondite e che, al momento, mette il Bari di fronte a una nuova decisione: individuare il decimo allenatore dell’era De Laurentiis.

Dalle stanze della Filmauro non arrivano ancora spifferi sul budget a disposizione per la prossima stagione, ma il nome del nuovo tecnico potrebbe far capire a che tipo di anno si andrà incontro. Se fosse un emergente, come Alberto Aquilani – fermo dopo un 2023-2024 chiuso con il 13° posto a Pisa – potremmo parlare di un anno alla ricerca di rilancio, con un allenatore che ha gli stessi obiettivi.

Tra gli emergenti circola anche il nome di Salvatore Foti, 36 anni, ex attaccante della Samp e vice di Mourinho a Roma e al Fenerbahce. Tra i profili esperti, quelli di Roberto D’Aversa, in uscita dall’Empoli dopo la retrocessione dell’anno scorso.

Defilate, al momento, le posizioni di Vincenzo Vivarini – ex gradito alla piazza ma che non avrebbe ancora avuto contatti con la società – e di Andrea Sottil, ex tecnico della Sampdoria. I prossimi giorni, in tal senso, potrebbero essere decisivi.

Sezione: Serie B / Data: Mar 03 giugno 2025 alle 17:04 / Fonte: Scritto da Flavio Insalata
Autore: Leonardo Custodero
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