Siamo alla fine e all’inizio. Classica conferenza stampa del Presidente per raccontare quello che è stato e per dare il via alla stagione 2025/2026. Ecco le sue dichiarazioni:

“Erano un po’ di mesi che avevo deciso di non parlare in una stagione sempre più faticosa. Ho impiegato questi mesi a mettere tutto noi stessi per il raggiungimento del risultato. Sono stato vicino alla squadra e ai calciatori. Ho vissuto la quotidianità. Voglio partire dall’evento doloroso che ha caratterizzato questa stagione. Parto da Graziano al quale dedichiamo questa salvezza storica. In una stagione nella quale abbiamo scritto la storia in 117 anni di vita di questo club. Ci ha guidati da lassù, abbiamo sempre percepito la sua presenza. È stato un evento che ha stravolto la stagione. Continua a stravolgere le nostre vite. Perdere un compagno di viaggio così giovane con una moglie straordinaria e quattro figli, in un ritiro deciso dalla società, tutto questo ha una implicazione immane. Siamo andati a Coccaglio dopo il 3 a 0 contro il Como. Ho deciso di partecipare con i ragazzi a quel ritiro perché sarebbe stato troppo semplice mandarli soli e addossare a loro la colpa. È stato un ritiro per guardarci negli occhi tutti quanti. Oltre a essere un ritiro triste, è scattata una molla che non era ancora scattata. Abbiamo passato i primi giorni meravigliosi e capivo che qualcosa fosse veramente scattata. Nemmeno il tempo di fare questo pensiero che abbiamo dovuto fare i conti con questa tragedia. Eravamo soli a più di 1000 chilometri da casa. L’abbiamo affrontata da soli. La scomparsa di Graziano è servita per dare un po’ di messaggi. Intorno alla figura di un fisioterapista, figura più importante di un giocatore, di un presidente, c’è stata tanta vicinanza. Ha unito un po’ tutti. Siamo ritornati ad una dimensione umana che ha fatto bene a tutto il mondo del calcio sempre più pervaso da questioni economiche. Abbiamo dovuto sgomitare in quei giorni. Alla fine, però, tutti hanno capito il nostro messaggio. L’ambiente, inizialmente disunito, ci ha dato coraggio per realizzare un’impresa epica. La famiglia di Graziano non va lasciata sola. La sua figura era fondamentale per spiegare il Lecce a chiunque arrivasse. Più di tutti trasmetteva nello spogliatoio i valori di questa squadra. La partita contro la Lazio ha dato percezioni profonde, ho avvertito una sorta di protezione che veniva da lui. Abbiamo avuto coraggio grazie a lui. In una partita in cui tutti ci davano per retrocessi. In uno stadio caldo, contro una squadra che lottava per le competizioni europee. L’evento di Graziano segnerà per sempre un prima e un dopo.

È stata una stagione che ci ha visto affrontare tante difficoltà. Abbiamo vissuto le difficoltà che sono arrivate tutte insieme. La stagione è iniziata malissimo con la notizia di Gonzalez. Lo abbiamo richiamato dopo un anno dallo stato di inabilità. Purtroppo, confermata. Faccio un plauso al nostro staff medico, nella persona del Dott. Tondo. Sono riusciti a riscontrare una patologia congenita che ha salvato questo ragazzo. Non potrà continuare con noi ma so che in Spagna sta studiando economia e gli auguro di diventare un grande manager. Poi, alla dodicesima giornata abbiamo cambiato la guida tecnica. Vuol dire che qualcosa è stata sbagliata. Quando si prosegue un campionato con un allenatore con il quale non si è condivisa la costruzione della squadra, non è mai facile. Tuttavia, anche lui è entrato nella storia, riuscito in qualcosa di epico. Abbiamo preso Giampaolo in un calcio che lo aveva ormai dimenticato. Con tutte le difficoltà del caso, il mister ha svolto un grande lavoro con professionisti eccellenti. Ringrazio tutti i suoi collaboratori. Nonostante le difficoltà, sconfitte consecutive avvenute per 1 a 0, tutte di misura tranne quella col Como. Ho conosciuto anche l’uomo. Uno staff di intelligenza, di tatto. Mai una parola negativa su una rosa che non ha costruito. Ho apprezzato la sua onestà intellettuale e sono strafelice anche per lui. Che anche lui possa godere di questa salvezza, di questo riconoscimento. Questo capitolo era troppo importante per lui. Non abbiamo ancora affrontato questo argomento. Ragioniamo con la convinzione di non sprecare quanto fatto. Abbiamo dovuto affrontare cose non semplici. La cena di Natale con il fermo di un giocatore. Mi sono ritrovato poche ore dopo in questura, una vicenda che ha messo in imbarazzo il club. Il mercato di gennaio. Ha generato così tante critiche. Un mercato nel quale la nostra percezione è stata buona. È intervenuta la cessione di Dorgu che è stata molto commentata. Un’operazione che dà lustro a questa società. Una trafila pazzesca che ha portato alla cessione al Manchester per 30 milioni più bonus pagabili in 5 anni. In assoluta buona fede, abbiamo detto che il giocatore non sarebbe stato venduto al 100%. Da questo punto di vista, devo delle scuse ai tifosi. Ho affermato qualcosa che non si è verificato. Avevamo la sensazione di poter concludere la trattativa nel mese di giugno. Non avevamo ipotizzato che qualcuno arrivasse a volerlo a tutti i costi a gennaio. Abbiamo non previsto questa ipotesi. Non sono d’accordo sulle considerazioni sul mercato di gennaio. Abbiamo fatto delle operazioni significative che possono più o meno piacere al tifoso. Abbiamo acquistato giocatori a titolo definitivo come N’Dri, Danilo Veiga, Tiago Gabriel e i prestiti. Un mercato di gennaio nel quale non ci era entrato un euro. La prima tranche di Dorgu  è arrivata a fine marzo. Abbiamo fatto operazioni logiche. Acquistando i cartellini e pagandoli subito. Ci sono stati degli esborsi immediati a fronte di entrate dilazionate nel tempo. Abbiamo avuto momenti di incomprensione. Tra di noi. Per una minoranza della tifoseria che non ha apprezzato l’operato di Corvino. La nostra area tecnica ha collezionato una finale playoff, una promozione e tre salvezze consecutive. Con un bilancio straordinario. Mi pongo sempre il problema comunicativo. Spero di non essere stato frainteso. Il tema dell’asticella. Se uso questa parola si può declinare come decimo posto o come Europa League. Un grave errore di comunicazione da parte nostra. Avevo detto che siccome la stagione sarebbe stata più difficile, andava alzata l’asticella per raggiungere l’obiettivo. Cancelliamo la parola asticella per la prossima stagione. Quando si comunica male, l’effetto è quello di creare giudizi sbagliati. Il tema della comunicazione sul quale il club deve migliorare. Mi piacciono i toni sobri, di condivisione. Sarebbe bello che i toni si abbassassero. Nel calcio, ci sta il dibattito. Quello diviso no. Ma quello sul giocatore più bravo, meno bravo, 4-3-3 o altro. Dobbiamo essere più sobri nelle analisi. Ieri ho pubblicato un post con la cartina geografica della prossima Serie A. Complimenti al Napoli per aver vinto lo scudetto e al Lecce per aver raggiunto la salvezza. Questa cartina è emblematica per comprendere quanto sia difficile fare calcio al sud. Quello che stiamo vivendo è frutto di un miracolo sportivo e di una macchina sempre migliorabile. Contate quante sono le squadre che lottano per non retrocedere. Sono sempre meno. Ogni volta che il Lecce parte ha il 50% delle possibilità di retrocedere. Essere in quella parte rossa, rende tutto più complicato. Questa stagione per il Lecce è stata di una difficoltà assoluta. Abbiamo subito tante ingiustizie. Gli episodi arbitrali che abbiamo subito a sfavore rappresentano un unicum. (Ndr sul led in conferenza passano in rassegna  gli episodi arbitrali). Nonostante tutti questi episodi, siamo riusciti a venirne a capo. Mancano all’appello diversi punti figli di questi episodi. La sconfitta prende il sopravvento davanti all’episodio arbitrale. Vorrei spendere una parola su Lazio-Lecce. Un doppio giallo inesistente in una partita del genere e un rigore non dato, escluso anche dagli highlights. Il Lecce a fine partita è stato incomprensibilmente multato. L’arbitro a fine partita è stato irrispettoso e ineducato scrivendo un referto completamente falso. Chiederò che non venga ad arbitrare alcuna partita del Lecce. Dopo aver festeggiato, dopo un’ora, sono stato trattato maleducatamente dall’arbitro. L’ho visto incomprensibilmente nervoso. Le rendo pubbliche senza nessuna polemica. Prima che inizi il prossimo campionato, dobbiamo dire che negli scontri diretti il Lecce è stato straordinario conquistando sempre vittoria e pareggio. Abbiamo tolto 4 punti a tutte, solo 3 al Cagliari. Non esiste nella storia del calcio, qualcuno che vinca gli scontri diretti e non si salvi. L’anomalia è non aver fatto punti contro le big. Visto che ci siamo salvati, devo dirla questa cosa. Non abbiamo avuto mai l’opportunità di giocare con una squadra stanca dalle coppe europee. L’ho detto. Questo incastro deve essere realmente ripartito. Per l’anno prossimo speriamo di risolvere questi due problemi. La nostra rincorsa è frutto dei nostri tifosi, dei 22 mila abbonati, dei 4000 tifosi venuti a vedere Lazio-Lecce in una partita in cui ci davano retrocessi. Ringrazio Lecce club Parlamento capitanato da Erio Congedo per essere riusciti a sbloccare la trasferta di Roma. Ogni anno abbiamo l’occasione per migliorare ma non ci dimentichiamo che partiamo dal gruppo di 6 e dal 50% delle possibilità. 

Nei prossimi giorni mi vedrò con Pantaleo e Stefano per mettere in pista la prossima stagione. Arriviamo in salute, solidi, strutturati, carichi e motivati. Tutti siamo motivati. Cercheremo di fare le cose migliori possibili. Stiamo iniziando subito i lavori del nostro stadio. Tra pochi giorni inizieranno i lavori strutturali. Abbiamo chiesto di giocare solo la prima partita fuori casa. Quest’anno l’inizio l’avremmo fatta fuori in ogni caso. A marzo ci saranno degli interventi invasivi per la copertura. Stiamo cercando di crearci questo mese con 2 partite fuori casa a marzo e sfruttare la sosta delle nazionali. Potremmo avere lo stadio finito realmente entro un anno. Al ritorno dal ritiro estivo, la squadra andrà già nel centro sportivo. Il primo campo sarà pronto  già ad agosto al rientro dal ritiro. Poi a ottobre il secondo. Dal primo luglio apriamo lo store ufficiale tutto nostro. Abbiamo avuto la collaborazione di salentinamente fino ad ora. Ora che siamo strutturati andiamo da soli. Sarà la casa del Lecce con una serie di eventi collegati alla promozione. Nasce un ulteriore costola di questa società. Volevo ringraziare per l’affetto ricevuto dai miei soci, dal vicepresidente Corrado Liguori. Tutti i soci, la famiglia Carofalo e tutti quanti. La perdita della mamma di Silvia e Dario, un altro lutto in casa Lecce. Così come la perdita del fratello di Adamo. Non ci sono altre cose, non c’è qualcuno che ci ha pressati da fuori per qualche motivo in particolare. Sono dicerie, dal punto di vista societario non ci sono cambiamenti”

Spazio alle domande: 

Quanto ha influito il cambiamento tattico a partire da Bergamo: “C’è stata una evoluzione tattica importante. Così come l’evoluzione del ruolo di Coulibaly, cioè di spostarlo in avanti. Fa piacere che, a un certo punto, Giampaolo ha condiviso questa scelta che Pantaleo mi rappresentò a inizio stagione. Non so nemmeno io perché ci sono stati giocatori messi nel dimenticatoio. Quando un allenatore arriva, non è facile decifrare la rosa. Da quanto il mister è arrivato, ha sempre reclamato il tempo”

Cosa ha contribuito a performare meno nel corso della stagione? “Durante l’estate c’è stato un convincimento che il Lecce avrebbe raggiunto facilmente la salvezza. Qualcuno aveva menzionato il Como, poi arrivato al decimo posto. Questa squadra, per me, l’abbiamo decifrata solo nell’ultimo periodo. Il cambiamento dell’allenatore è frutto di un errore. Nonostante abbia visto il Lecce per tutta la stagione, non saprei dare un giudizio”

La squadra si è sbloccata solo dopo la scomparsa di Graziano: “La vicenda di Graziano ha riportato tutti sulla terra. L’ambiente si è ricompattato. Questo è gruppo che non è mai decollato. Ho iniziato a vederlo come tale solo ad Aprile nel ritiro di Coccaglio. Devo fare delle riflessioni. Non cambierà l’obiettivo da raggiungere. L’aspettativa del tifoso è legittima. Investimenti del club nelle strutture, nei progetti, nelle rose e quant’altro”

Su Lecce-Como e sulle direttive all’allenatore: “Le partite davvero brutte sono state Fiorentina-Lecce, Lecce-Como. Non sono riuscito a guardare alla prestazione. Il confronto con l’allenatore lo lascio a Pantaleo. È giusto che il confronto avvenga sulle idee. La mia parte avviene dopo”

Quanto avete destinato lo scorso anno e quanto quest’anno? “Prima si ragionava su un budget predeterminato. Oggi, se ci sono cose da fare lascio a Corvino la scelta se fare o meno quell’investimento. Se c’è da sostituire Krstovic è un conto, altro se non ci sarà da fare. Se ci saranno operazioni da Lecce, le faremo. Anche perché ho un Direttore che conosce il pensiero del club”

Riflessione sul reparto offensivo: “Ho un Direttore che va a fondo sulle analisi dei dati. I gol fatti dal reparto offensivo dimostrano una squadra prolifica a livello offensivo. Sono mancati i gol degli altri giocatori. Una squadra che non è stata decifrata, fino alla fine. La mancanza dei gol è attribuibile a questo”

Su Giampaolo: “Il primo interlocutore sarà il mister. Gli chiederò di incontrarci in una giornata serena. Senza incendi e senza temporali. Ho speso su Giampaolo parole importanti sull’uomo e sulla persona. All’incontro capiranno se ci saranno le condizioni per andare insieme”

Sul riconoscimento a Graziano e sul calcio femminile: “Su Graziano qualcosa la faremo per cercare di renderlo immortale. Sul calcio femminile, abbiamo una squadra che milita nel campionato di Serie C. Loro indossano le nostre stesse divise, dispongono di strutture moderne e hanno le condizioni per fare bene. Non abbiamo ancora deciso di implementare questo ambito. Vedremo in futuro”

Sulla gestione del collettivo: “La partenza di un gruppo con tante nazionalità non è facile. Dobbiamo insistere per agevolare la loro conoscenza dell’italiano. Avere tanti stranieri non deve sorprendere. Corsi facoltativi che devono diventare obbligatori. Nelle partite finali abbiamo toccato il tema umano. I valori dell’uomo”

Sull’aiuto dei giocatori dello scorso anno: “Abbiamo inserito dei giocatori nuovi quest’anno. A Empoli, alla dodicesima giornata, il centrocampo era Ramadani, Oudin e Rafia. Il tempo, è mancato il tempo”

Sul ritiro estivo: “Lo scorso anno abbiamo fatto un ritiro estivo che non abbiamo sfruttato adeguatamente. Nelle amichevoli estive, hanno giocato giocatori che poi non avrebbero fatto parte del progetto. Faremo di tutto per portare in ritiro una formazione seria”

Sulle multe: “Diamo soldi a quelle istituzioni che cercano di ostacolarci. La nostra tifoseria come quella di Foggia, ha subito qualcosa di incredibile. Il terzo ragazzo Samuele è stato qui a Lecce, io e mia moglie abbiamo conosciuto i suoi genitori. Quando questo ragazzo si è spento a Lecce, i tifosi avrebbero voluto un minuto di raccoglimento. Se il loro modo di protestare è giusto o ingiusto, lo lasciamo dire agli altri. È dispiaciuto anche a me questo trattamento errato. Speriamo di inserire il nostro museo nello stadio rinnovato”

Sul referto: “A fine partita, mi sono salutato con il quarto uomo e con il guardalinee, l’arbitro è stato maleducato nei miei confronti. Mi diceva: “Ehi Sticchi, questo è il mio spogliatoio”. Da stigmatizzare il comportamento di Mencucci e di Rebic che avevano sbagliato. Però l’arbitro nei miei confronti è stato sgarbato e maleducato”

Sulle proposte dei propri tesserati: “Dopo Dorgu, dico che sono tutti cedibili. Vorrei tenere i giocatori migliori. Certo è che se arriva la proposta irrinunciabile, la volontà del club viene meno alla volontà del giocatore. Quello che ci porta vantaggio, lo faremo”

Sezione: Primo piano / Data: Mar 03 giugno 2025 alle 12:25
Autore: Stefano Sozzo / Twitter: @stesozzo
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