Ex portiere del Lecce e protagonista della storica promozione dalla Serie C alla B nel 2018, Filippo Perucchini è intervenuto durante la trasmissione Ora Lecce, in onda su Antenna Sud, per commentare il momento della squadra di Giampaolo e ripercorrere i suoi anni in giallorosso. Di seguito, le sue parole

Sulla partita contro la Juventus: "Sicuramente prendere gol a freddo è sempre una bella mazzata perché si parte subito in svantaggio. Il Lecce se l'è giocata fino alla fine. E' una partita che con un po’ di fortuna poteva finire diversamente, ecco. Peccato, però vedo un Lecce vivo, ed è questa la cosa più importante in vista delle ultime partite.”

Sulla bagarre salvezza: “È una bella bagarre, tutte hanno l’obbligo di salvarsi. Adesso, le ultime partite saranno tutte particolari, tutte le squadre giocheranno ancora di più con il coltello tra i denti. E' una lotta salvezza molto aperta, ma il Lecce ha tutte le carte in regola per farcela. Tra le squadre in lotta, vedo meglio Lecce e Parma perché hanno un piccolo vantaggio. A Empoli conosco bene l’ambiente: lì non mollano mai un centimetro. È una piazza dove sanno fare calcio, come in tante altre. Ma purtroppo tre squadre devono retrocedere per forza.”

Sul valore del Via del Mare: “Il Via del Mare deve essere l’arma in più del Lecce. È uno stadio che conosco bene, ho dei ricordi stupendi. È uno stadio che spinge, che ti dà qualcosa in più. Sono convinto che la gente di Lecce darà la spinta decisiva verso il traguardo.”

Sull’esperienza personale a Lecce: “A Lecce ci sono arrivato che ero un ragazzino, dopo l’esperienza al Como. Sono andato via da uomo. Tre anni e mezzo in giallorosso mi hanno dato tantissimo, sia sotto il profilo umano che sportivo.”

Sulla partita che porta nel cuore: “La partita che porto nel cuore con la maglia del Lecce è sicuramente Lecce-Paganese, quando siamo usciti da quell’inferno della Serie C. La vittoria del campionato equivale a vincerne tre o quattro, lo cercavo da diversi anni. Avevo rifiutato altre proposte pur di raggiungere quell’obiettivo. È quasi scontato dire che sia la partita più importante per me.”

Sul gruppo della promozione: “Eravamo un bellissimo gruppo, stavamo bene insieme. In tutte le annate che ho vissuto ho avuto la fortuna di trovare spogliatoi sani, ma forse quello era il gruppo con meno qualità individuale rispetto ad altri, però era un gruppo vero. Ricordo il pareggio in casa contro il Siracusa: potevamo vacillare, ma ci abbiamo sempre creduto. Eravamo una squadra nata per vincere la Serie C. Questo ha fatto la differenza. Andavamo al campo e ci divertivamo. Anche i nuovi arrivati, come Armellino, ci diedero tantissimo.”

Sul suo legame con il Salento: “Io spero con tutto il cuore che il Lecce si salvi. Mi sento spesso con Sassanelli, il preparatore dei portieri. Lo spero per lui, per la società, per il presidente, per la città e per tutto il Salento. È una terra magica, che merita di stare in Serie A.”

Sezione: Serie A / Data: Mer 16 aprile 2025 alle 00:32
Autore: Giovanni Scialpi
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