Umberto Calcagno, vice presidente dell'AIC, ha parlato ai microfoni del Centro Suono Sport per dire la sua sul momento del calcio italiano. Queste le sue parole: "Siamo molto preoccupati per il taglio stipendi, visto che la FIGC con le norme emanate ieri non controllerà nessun pagamento per circa cinque mesi e mezzo. Il rischio è che non arrivino stipendi per tutto questo periodo. Dobbiamo considerare tra l'altro che il calcio non è solo la Serie A, ci sono anche la B e la C. Il Lega Pro il 70% dei calciatori prende meno di 50mila euro e anche a loro non verranno controllati gli stipendi per lo stesso periodo. Vi sembra normale? L'unico presupposto deciso è che se si tornerà in campo si farà senza essere pagati. Mi sembra assurdo".

Sul rientro in campo: "Io faccio l'avvocato e ho alcuni colleghi che ancora non sono tornati a lavoro. Agazzi per esempio ha preferito interrompere il contratto e non tornare a giocare per paura del virus. C'è una comunità scientifica che sta lavorando ai protocolli, non è una questione di essere a favore o contro la ripresa. Poi dovremo essere bravi a controllare che i protocolli vengano rispettati, ma questo è il nostro lavoro. Sembra che adesso ci sia la possibilità di ripartire, non col rischio zero ovviamente, ma con un rischio comunque minimo. Questo discorso però vale per tutti i settori, non solo per il calcio".

Sezione: Altre notizie / Data: Ven 22 maggio 2020 alle 19:00
Autore: Manuel Panza / Twitter: @manuel_panza
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