Daniel Di Nicola, calciatore classe 1996, si ritira. In Puglia viene ricordato soprattutto per le sue militanze con le maglie di Taranto e Virtus Francavilla. Via social ha voluto motivare cosi la sua scelta: "Non so da dove cominciare , perché è senza dubbio per adesso la decisione più forte della mia vita. Mi sono preso del tempo per metabolizzare questa scelta, dei mesi , perché non mi servivano consiglieri o opinionisti al di fuori delle persone che mi vogliono bene veramente . Però è giusto fare chiarezza anche per tante persone che nel bene o nel male mi hanno sempre seguito e che magari non sanno la situazione per evitare equivoci . Ho deciso di allontanarmi dal mio mondo , dal calcio , già da Aprile . Ho deciso di lasciare il mio migliore amico , il pallone . Lo faccio perché mi sono concentrato sul completare e continuare gli studi universitari e sopratutto perché mi è capitata un’occasione lavorativa importante, presso una delle multinazionali leader in Europa nel mercato dell’editoria professionale. Quest’occasione mi capita concretamente adesso e non so se mi ricapita tra 6 mesi o 10 anni , perchè tra serie D e serie C , di certo per diversi anni avrei potuto continuare a divertirmi. Mi sono arrivate diverse richieste in questi giorni ma con il cuore in mano le ho declinate tutte . Ho detto di no al mio procuratore , che ringrazio perché seppur spiazzato in un primo momento , mi ha capito . Ho detto di no a compagni e allenatori che volevano portarmi con loro . Ho detto di no perché è arrivato per me il momento di fare lo switch, di cambiare e di intraprendere la mia carriera lavorativa in un altro ambiente che mi affascina e mi stimola tantissimo. È da un po’ che con il mondo del calcio, con tutto ciò che circola all’interno , sono diventato INCOMPATIBILE . I motivi sono tanti e di cose storte negli ultimi tempi ne ho viste troppe, inutile dilungarmi. Sono partito da zero e ho sempre contato solo su di me, sulle mie gambe, sul mio fiato, sul mio cuore. Con il pallone io ci sono nato , e non pensate che a 24 anni sia semplice staccare il cordone ombelicale da quello che ho fatto fino a ieri. Il calcio mi ha fatto uscire di casa a 13 anni , ho lottato per un sogno , lontano dalla famiglia , ho fatto sacrifici , ho preso porte chiuse in faccia ma anche soddisfazioni . Ho fatto della mia passione il mio lavoro per 6 anni , sognavo di giocare in serie A , come tutti i bambini, purtroppo non ci sono arrivato . Ma ho fatto il massimo di ciò che era nelle mie potenzialità, non ho nessun rimpianto . Ho vissuto il calcio professionistico per diversi anni , ho giocato in piazze calde e importanti . Spero di aver lasciato qualcosa in campo ma sopratutto fuori , di essermi meritato il rispetto come persona oltre che come giocatore. Su quel campo ho buttato sudore , fatica, e solo chi lo fa purtroppo può capire cosa c’è nel backstage , dietro le quinte . Quante rinunce, momenti difficili , ostacoli che sembrano insormontabili . Caro pallone mio, io devo solo ringraziarti , perché mi hai insegnato a vivere . Mi hai fatto diventare uomo , mi hai fatto conoscere ogni città che con la sua gente di volta in volta mi ha accolto, mi hai fatto capire cosa significa lottare per un obiettivo comune , mi hai trasmesso che la felicità è reale solo se condivisa con i compagni , con i tifosi , con gli affetti , altrimenti nulla avrebbe senso se fosse stato solo per me stesso. Mi hai fatto il regalo più grande che potessi farmi, hai formato il CARATTERE e la mentalità che mi ritrovo oggi, e se non fosse stato per te , non so se sarei lo stesso. Mi hai forgiato , adesso tocca a me . Ti prometto che avrò sempre un posto nel cuore riservato solo a te , ripenserò a quello che abbiamo vissuto e a volte sorriderò , a volte forse avrò un buco nello stomaco , ma ti porterò con me . Grazie per le emozioni e i brividi che mi hai dato , grazie per questi anni meravigliosi. Comincia per me un nuovo capitolo della mia vita, e lo farò con la stessa determinazione, la carica e l’entusiasmo che mi portavo nello spogliatoio prima di una partita importante.
QUISQUE FABER FORTUNAE SUAE, ognuno è artefice della propria fortuna, del proprio destino. Daniel Di Nicola, Grazie".
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