Trent'anni sono passati dalla scomparsa, ma la sua figura fa ancora parlare di sé nel calcio italiano. Perché a volte per fare la storia e lasciare un ricordo indelebile nel cuore di tutti gli appassionati può anche non essere necessario vincere trofei. Oronzo Pugliese, il mago di Turi, ha rappresentato tutto questo: un tecnico fuori dal comune, che dalle campagne pugliesi di strada ne ha fatta tanta. Riuscendo ad affermarsi anche in alcuni dei salotti buoni del calcio italiano. 

Roma, Fiorentina e Bologna rappresentano senza dubbio le tappe più gloriose della sua carriera da allenatore. Ma non meno significative sono quelle pugliesi con Foggia e Bari, per non parlare della sua parentesi da calciatore con la maglia del Molfetta. Classe 1910, proprio con questi ultimi inizia a muovere i suoi passi nel mondo del calcio, per poi passare da Frosinone, Montevarchi, Potenza, Messina e soprattutto Siracusa, club con cui totalizzerà oltre 100 presenze in C. Ed è sempre in Sicilia che inizia la sua lunga avventura in panchina: prima tappa, la Sicula Leonzio. Entra nella storia del Foggia a metà anni '60: arriva la prima promozione in A dei dauni al termine della stagione 1963/64, in quella successiva invece una memorabile salvezza sempre nella massima serie. Passando per vittorie di spessore, come quella ottenuta a San Siro contro la Grande Inter di Herrera. Risultati che gli valgono la vittoria del Seminatore d'Oro. Non ha mai perso la sua semplicità e la sua schiettezza nel corso della carriera. 

Prima dell'approdo al Bari, rimane per un triennio alla guida della Roma, dove ha avuto il merito di lanciare Fabio Capello, in seguito calciatore di spicco della Nazionale ed in futuro allenatore di successo. Quindi il ritorno a casa nella stagione 1969/70: il Bari, in A, parte bene e sembra possa salvarsi. Ma il girone di ritorno è disastroso: neppure l'ingaggio di Matteucci serve per evitare l'immediato ritorno in B dopo una sola stagione tra i grandi per i galletti. Nemo Propheta in Patria, un detto che non ha risparmiato neppure Pugliese. La cui carriera si è poi chiusa definitivamente a Crotone nel 1977/78. 

Ci ha lasciato il 12 marzo 1990: a lui è intitolata la via che porta al campo comunale della città di Turi - situata nell'entroterra barese - e dal 2008 è stato creato in suo onore il Premio Nazionale per lo Sport. Ha inoltre ispirato, nel mondo del cinema, la nascita di Oronzo Canà, personaggio del film 'L'allenatore nel pallone', una classica degli anni '80. E magistralmente interpretato da Lino Banfi, attore originario di Canosa. Sempre a proposito di Puglia...

Sezione: Altre notizie / Data: Gio 12 marzo 2020 alle 16:00
Autore: Domenico Brandonisio
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