Il Taranto si presenta oggi come un vero e proprio cantiere aperto, sia sul piano tecnico — con l’avvicendamento in panchina che ha portato all’arrivo di Luigi Panarelli — sia su quello societario, con l’ingresso di Danilo Pagni nel ruolo di direttore sportivo. Una fase di transizione evidente, che ha messo in luce tutte le lacune della squadra, emerse con chiarezza nel recente pareggio interno contro il Brindisi.

Nonostante nulla sia compromesso, considerando che resta da giocare l’intero girone di ritorno, nella sfida contro i biancoazzurri è mancato quel guizzo decisivo in avanti che spesso fa la differenza. L’assenza dell’infortunato Aguilera ha privato i rossoblù dell’uomo in grado di risolvere la partita con una giocata.

La formazione titolare dispone di elementi di qualità come Di Paolantonio, Loiodice, Losavio e Konaté, solo per citarne alcuni. Tuttavia, ciò che è mancato è stato l’innesto capace di cambiare il volto del match a gara in corso: il sostituto ideale di Aguilera, il giocatore in grado di colpire negli ultimi minuti. Una lacuna figlia di una rosa costruita in fretta a fine estate, senza quella “ciliegina sulla torta” in attacco che avrebbe potuto garantire alternative credibili.

È arrivato il momento di restituire dignità e ambizione a una piazza che non ha mai fatto mancare il proprio calore, indipendentemente dalla categoria. La società ne è consapevole, e per questo Danilo Pagni è già al lavoro per apportare i correttivi necessari. L’obiettivo è chiaro: consegnare al Taranto una squadra capace di cambiare marcia e affrontare un girone di ritorno da protagonista.

Sezione: Eccellenza / Data: Lun 08 dicembre 2025 alle 12:30
Autore: Anthony Carrano
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