E' stato un ex calciatore del Lecce e, dopo aver pensato di appendere le scarpe al chiodo, Alfonso Camorani ha scelto di continuare a calcare i campi da gioco. Intercettato in esclusiva da TUTTOcalcioPUGLIA.com, il centrocampista campano ha spiegato: “Un mese fa avevo preso questa decisione, poi sono tornato sui miei passi. Aspetto una chiamata per continuare a giocare. A me piace lavorare con i giovani, ma non ho ancora avuto questa possibilità. Ho ancora voglia di divertirmi e lo farò vicino casa, in modo da poter seguire anche la mia scuola calcio, dove ogni giorno sono presente in prima persona. In futuro voglio restare nel mondo del calcio: spero di diventare un professionista e lavorare nei settori giovanili: è una cosa che mi piace e che faccio col cuore”.

Lei a Lecce probabilmente ha vissuto la sua esperienza più bella...
“Ho sempre dato il massimo in ogni piazza e tutte mi sono rimaste nel cuore. Però il Lecce sicuramente di più, perché ho vinto un campionato e ho giocato in A. I tifosi giallorossi sono spettacolari ed alle nostre spalle c'era società forte. Mi piange il cuore vedere i salentini così giù e pensare che non c'è ancora la possibilità di fare il grande salto”.

Si è dato una spiegazione delle ultime annate?
“E' inutile nasconderci, adesso il calcio è cambiato. Il Lecce ha fatto grandi investimenti, ma purtroppo non è detto che con i grandi nomi si vincono i campionati. Ha sempre trovato squadre attrezzate, come ad esempio il Foggia. Manca sempre qualcosa per il salto di qualità. Per quanto riguarda l'ultimo campionato, invece, sono dell'idea che non si manda via un allenatore a così poche giornate dalla fine: probabilmente con Padalino sarebbe finita diversamente. Un po' di colpe la società le ha, perché cambiare tecnico è sempre un rischio e perché ci vuole del tempo”.

Rizzo è il tecnico giusto? Può essere l'anno del Lecce?
“E' sicuramente l'uomo giusto. Mister Rizzo ha tutto per fare l'allenatore: ha giocato in questa piazza, la vive. Lo conosco molto bene. Però non ci dimentichiamo che c'è il Catania, a sua volta nella stessa situazione dei salentini. Entrambe stanno facendo una grande rosa: manca ancora qualcosa, per vincere un campionato di C ci vogliono sedici titolari. E chi non gioca deve farsi trovare pronto, perché l'apporto di chi subentra a volte fa vincere il campionato: lì si vede il grande calciatore ed il gruppo, quest'ultimo fondamentale per portare a casa risultati”.

Sezione: L'INTERVISTA / Data: Ven 21 luglio 2017 alle 09:03
Autore: Dennis Magrì / Twitter: @MagriDen
vedi letture
Print