Il Brindisi appeso a un filo sottile, quello dell'attacco, per avere la meglio della Gelbison e svoltare, sterzare, uscire da un pantano che è stato solo momentaneamente ricacciato con il pareggio di Sorrento. I biancazzurri sono a digiuno da due partite: lo 0-0 in Campania e prima ancora il ko casalingo per 3-0 contro il Bitonto. Olivieri chiede equilibrio nei giudizi, sa che la squadra a Sorrento è venuta fuori bene, mostrando, per altro, una solidità difensiva più che apprezzabile. Adesso, però, c'è da tornare a correre e per farlo servono i gol delle punte. Tourè ha fatto tanto movimento ma ha concretizzato poco e nulla, non è una prima punta del resto. Ancora era andato a segno a Nardò, Granado non è al meglio ma va verso il recupero dopo quasi un mese di stop; Montaldi, invece, ha dovuto prima scontare due giornate di squalifica per il rosso di Gravina contro l'Andria e poi ha dovuto fare i conti con qualche problemi fisico, che ne ha rallentato il rendimento. 39 anni, arrivato per fare quello che ha sempre fatto: gol, tanti gol. In un momento delicato, non ancora allontanato del tutto, un Brindisi convalescente è appeso a un filo, quello dell'attacco ma anche e soprattutto quello di Montaldi, l'uomo a cui si chiedono le reti pesanti, per sterzare e dimenticare tutto il resto. 

Sezione: Brindisi / Data: Ven 08 novembre 2019 alle 15:36
Autore: Giuseppe Andriani / Twitter: @peppeandriani
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