Festeggia oggi 51 anni Roberto Felleca, colui che ha rilanciato il Foggia Calcio prelevandola dopo il fallimento della gestione Sannella. A fine febbraio si è fatto da parte lasciando l’intero pacchetto societario a Maria Assunta Pintus, ma se oggi i rossoneri sono giunti ai playoff lo devono anche all’ex presidente. E proprio Felleca ha parlato in esclusiva ai microfoni di TUTTOcalcioPUGLIA.com.
Felleca, innanzitutto buon compleanno.
“Grazie mille, molto gentile (sorride, ndr)”.
Negli ultimi anni ha rilanciato Como e Foggia: i lariani sono arrivati in B, i rossoneri ai playoff.
“Assolutamente sì. In particolare vedere il Como oggi, con una delle società più ricche al mondo, continuare il progetto che ho avviato quattro anni fa mi dà una grande soddisfazione. C'è il rammarico di non aver potuto proseguire questo percorso anche a Foggia: l'obiettivo era fare un anno di transizione in C e affiancarci a qualche gruppo importante, anche perché di contatti ne ho tuttora oggi. Peccato, ma va bene così: esco comunque da vincitore, a prescindere”.
E una gran parte del merito di questi playoff deve prenderlo lei.
“Non per presunzione, ma la squadra l'abbiamo fatta noi. L'unico rimpianto è non aver fatto mercato a gennaio, ma bisogna capire che quando uno vende la società non può fare spese folli anche nel rispetto di chi compra. Probabilmente se avessimo preso qualche rinforzo, avremmo consolidato la quinta posizione, lì dov'eravamo quando c'ero io. E poi...".
Prego.
"La 'nuova' proprietà mi aveva imposto di fare mercato nonostante volesse comprare dopo 15 giorni. Ma io non ci sto con questi discorsi. Con Corda ho un determinato tipo di rapporto: se mi avesse chiesto lui di prendere un portiere o un difensore, ne avremmo parlato. Ma se lui non riceve input da chi sta subentrando... E questo è stato comunque un anno importante dal punto di vista dell'impegno economico”.
E con Corda vi sentite quotidianamente nonostante sia rimasto nel club?
“È un caro amico, ma anche un professionista. Io e lui abbiamo un rapporto che va oltre il calcio. Le strade tra lui e il Foggia, se alcune cose non capitano, potrebbero ancora dividersi. E poi bisogna considerare che lui sta lavorando, io non ho ancora una squadra. Magari in estate, qualora dovessi rilevare un titolo, potrei fargli una proposta. O magari lo stesso Corda potrebbe non accettare le linee societarie della Pintus: quest'anno abbiamo fatto un miracolo, per ripetersi bisogna mettere mano al portafoglio, alle competenze e alle conoscenze. Anche perché bisogna arrivare almeno sesti la prossima stagione... Ninni è una persona intelligente, prima di accettare dovrà capire se il progetto che gli viene presentato è affascinante o meno”.
Com’è cambiato il suo quotidiano dopo la cessione delle quote alla Pintus?
“Oggi ho ricevuto migliaia di messaggi di foggiani per il compleanno, ma fino a ieri di ringraziamenti per aver rilanciato il club. Sto vivendo un po' di rendita a livello personale, sono sincero. Ma anche da Como, seppur in minoranza rispetto a Foggia, mi hanno ringraziato per aver risollevato il club. Sono molto soddisfatto di ciò che ho fatto. Poi il telefono oggi squilla 3-4 volte al giorno, mi stanno proponendo società di tutti i tipi. E poi si sono affiancati un paio di fondi importanti che vogliono lavorare con me e questo può essere un trampolino di lancio in termini di categoria. Il mio budget non è illimitato, l'ho sempre detto. Ma con la fiducia di questi fondi, possiamo fare grandi cose”.
Il futuro?
"Vediamo anche cosa succederà a Foggia. Intanto devo ricevere ancora il saldo del pagamento delle quote, delle scadenze di giugno. Ho fatto un contratto con scadenze mensili, che devono essere rispettate. Il 30 maggio è la prossima, il 15 giugno e fine giugno. Se è tutto ok non posso deciderlo io, penso di sì: immagino che chi compra si sia fatto un piano finanziario. Non si va a Roma senza vedere il Papa...".
Felleca presidente di qualche altro club la prossima estate?
“Speriamo. Io sono un uomo di calcio, vivo di qualche soddisfazione precedente. Ma voglio continuare in questo mondo. A Foggia è stata una bellissima esperienza, nonostante qualche striscione nel periodo di crisi. Ma io porto con me le cose belle, alla fine contano i risultati: quelli son scritti nella storia e non può cancellarli nessuno. La tifoseria ha il diritto di criticare, spero solo che il tempo si dimostri sovrano e che faccia capire che è andato via un presidente che ha fatto solo il bene dei rossoneri”.
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