Sull'emergenza coronavirus si è espresso anche il tecnico del Foggia Ninni Corda. L'allenatore ha commentato così il periodo attuale: "Siamo in un momento un po' particolare, lo stiamo vivendo tutti. Penso a mio padre che è in una casa di cura con una persona contagiata, sono un po' in ansia anche se lui sta bene. Purtroppo è un momento dove il calcio passa in secondo piano, tolta la guerra è il periodo più difficile per la nostra nazione".

Il virus per ora sta dilagando al Nord, specialmente in Lombardia: "Como è la mia seconda casa, come Foggia Savona. In Liguria la situazione è un po' meglio rispetto a quella della Lombardia. Ci sono giocatori che non stanno vivendo una bella situazione, penso ad Anelli che è del bresciano o a Fumagalli che è di Piacenza. Dobbiamo essere uniti e fare quello che ci chiedono le autorità, specialmente quelle sanitarie. Stiamo a casa e seguiamo tutte le indicazioni".

L'allenatore dei satanelli poi aggiunge: "Dobbiamo essere abbastanza realisti, sicuramente aumenteranno i casi. Molte volte si criticano le strutture del Sud, ma ho visto che a Foggia ci si sta organizzando in maniera positiva. Bisogna fare i complimenti alla struttura sanitaria locale".

Corda ha deciso di rimanere nel capoluogo dauno e non di tornare in Sardegna, a casa sua: "Siccome i massimi esponenti della società non sono a Foggia, mi sembrava giusto rimanere a disposizione". Una scelta che fa onore al tecnico rossonero.

Doverosa una piccola parentesi sul calcio giocato. Si tornerà a giocare in Serie D? "Mi auguro di sì, la salute viene prima di tutto. Non so come andrà a finire, noi abbiamo solo otto partite da disputare, al Nord invece tredici. Noi siamo disposti a proseguire anche fino ad agosto, è normale che se non si dovesse riprendere, ci dovranno essere delle soluzioni intelligenti".

Sezione: Foggia / Data: Sab 21 marzo 2020 alle 14:15
Autore: Francesco Ippolito / Twitter: @fraccio
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