La sosta del campionato e l’occasione utile in casa Bari per fare il punto sul mercato appena concluso. Tre mesi di arrivi e partenze, ma anche di trattative che non sono andate a buon fine. Giuseppe Magalini e Valerio Di Cesare, rispettivamente ds e vice ds biancorossi, fanno il punto della situazione.

MAGALINI

Ricordo di Salvemini e riassunto: “Condoglianze prima di tutto alla famiglia Salvemini, il mister ha fatto cose importanti per questo tempo e lo ricordo con piacere. Sul mercato abbiamo fatto buone cose e lavorato molto, abbiamo avuto indicazioni precise dalla proprietà, il presidente è stato chiaro circa la programmazione del lavoro, avremmo lavorato con dimestichezza societaria. Abbiamo preso 15 giocatori, con Sibilli sono 16. Siamo convinti di aver fatto il massimo e bene, anche se il campo non dice questo. Di Cesare è stato di grande collaborazione, così come la segreteria”.

Costruzione squadra: “Il Bari lo abbiamo condiviso in termini di costruzione con l’allenatore. La squadra ha valore, anche importante. Abbiamo lavorato tutti i giorni con Longo. Partipilo? Non so, ho sentito molte cose. Noi ci abbiamo provato, ma che non ci sia mai stata una trattativa è una falsità. Certo è stata difficile e profonda, comunque mi dispiace perché un giocatore così avrebbe potuto fare qualcosa in più e saremmo stati disponibili a fare qualche sforzo maggiore per prenderlo. Il giocatore voleva tanto venire qua ma purtroppo non ci siamo riusciti. La trattativa più difficile? Forse quelle dell’ultimo giorno, per poter portare una serie di giocatori e costruire determinati equilibri. Falletti? È stata una prima scelta”.

Obiettivi: “Non devo allinearmi con nessuno circa il mio punto di vista. È normale che in questo momento si facciano determinati ragionamenti. Se Longo ha detto che dobbiamo pensare alla salvezza vista la classifica deficitaria ci sta, inutile dire altro. Ma i valori ci sono e siamo allineati e convinti del lavoro fatto. Due punti in quattro partite non sono molti, ma siamo ben fermi sul nostro credo. È un inizio sicuramente nuovo e vogliamo soffrire meno”.

Budget: “Non dimentichiamo che la società ha comprato anche, pensiamo ai soldi spesi per Sibilli. Non abbiamo mai definito un aspetto economico preciso, abbiamo sempre analizzato caso per caso. La società poteva incassare denari da alcuni giocatori ma sono state fatte scelte diverse. Tornando a Partipilo, erano state fatte determinate valutazioni”.

Scelte tattiche e prestiti: “La scelta di avere un attaccante in più è arrivata durante il percorso, lo stesso vale anche per i difensori per rendere completo l’organico numericamente e tecnicamente. I prestiti? Non capisco il clamore, è un falso problema. Perché comunque se sbagli giocatore poi da che parte puoi girarti? L’importante è avere convinzione in quel che si fa. Poi ogni situazione si può sviluppare. Olivieri era in prestito a Catanzaro anche lo scorso anno. L’acquisizione comporta denaro ma anche la B in questo senso è cambiata”.

Maita e Lulic: “Il secondo è ancora in uscita, valutiamo piste estere. In accordo col giocatore faremo questa trattativa di cessione. Per il primo è mancato l’accordo sulla cessione”.

Ricci e Tripaldelli: “Il primo sin dall’inizio dell’estate voleva un rinnovo di contratto, ma la trattativa in questo senso ha scontentato tutti. Non si è sentito considerato dall’allenatore e da qui è nato il successivo malcontento che ha portato alla cessione anche in maniera veloce. Tripaldelli è il suo sostituto che speriamo sia funzionale. Personalmente lo conosco bene dai tempi della A. Ed era in uscita dalla Spal. È giovane e bravo”.

Favilli e Coli Saco: “Coli Saco lo seguivo dai tempi della Pro Vercelli. Lo abbiamo preso perché si era palesata la possibilità di cedere Lulic. Le prime chiacchierate per lui si erano fatte già dal giorno prima. Le parole del suo agente? È un giocatore di proprietà del Napoli, ci può stare che punti a quello come fine. Favilli invece lo volevamo da inizio estate ma anche per lui siamo arrivati a fine mercato anche per via delle cifre. C’era una volontà tecnica per prendere un giocatore con le sue caratteristiche. Anche altre società lo volevano ma siamo riusciti a superare altre società”.

Zuzek e Morachioli: “Lo sloveno ha giocato poco, aveva bisogno di continuità ed abbiamo cercato di accontentarlo. Su Morachioli c’era già un tipo di volontà ben definita. Secondo noi valorizzando più l’aspetto del gioco del mister era giusto fare scelte di un certo modo”.

Svincolati? “No, sperando non ci sia bisogno di pescare da loro in caso di problemi o infortuni”.

DI CESARE

Prima volta da dirigente e considerazioni su qualità squadra: “Sono personalmente contento di quello che è stato fatto, è stata un’esperienza incredibile. In due mesi ho imparato tanto, vedere certe dinamiche dall’altra parte ha un sapore diverso. Ho la certezza di aver intrapreso la strada giusta, nel voler diventare un direttore sportivo. La squadra? Se riesce a performare come potrebbe e dovrebbe possiamo divertirci. Davanti a noi ci sono 6-7 squadre, ma credo nel lavoro. Sono allo stesso tempo dispiaciuto per i ragazzi, possiamo avere più punti di quelli che ora ci ritroviamo”.

Responsabilità: “Da calciatore ho sempre dimostrato di prendermi le mie responsabilità. Ciò accadrà senza dubbio qualora le cose dovessero veramente andar male. Avremmo potuto terminare il mercato in anticipo ma ci siamo presi tutto il tempo disponibile proprio per innalzare al meglio la qualità dell’organico”.

Sulla qualità della difesa: “In questo reparto chi è arrivato deve lavorare insieme ed in simbiosi. Mantovani è esperto per la categoria. A me poi piace particolarmente Obaretin. In quel reparto siamo a posto”.

Sezione: Primo piano / Data: Ven 06 settembre 2024 alle 13:29 / Fonte: Domenico Brandonisio
Autore: Lorenzo Ruggieri
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