Secondo l'indiscrezione riportata dalla Gazzetta del Mezzogiorno, la procura di Taranto ha chiesto il fallimento del Taranto Football Club 1927.

A innescare la procedura è stata un'indagine accurata della Guardia di Finanza, che ha analizzato i bilanci della società rossoblù, portando alla luce un quadro critico: oltre 4 milioni di euro di debiti. Le passività non risparmiano nessuno — dallo Stato ai fornitori, fino agli stessi giocatori — penalizzati da contributi non versati più che da stipendi mancanti.

La relazione degli inquirenti parla chiaro: i conti del club sarebbero in condizioni così gravi da rendere inevitabile l'intervento del Tribunale fallimentare.

A questo punto, tutto è nelle mani del giudice Giuseppe De Francesca. Sarà lui a valutare il dossier trasmesso dal pubblico ministero Raffaele Graziano e a stabilire se le condizioni per dichiarare il fallimento siano davvero fondate. Si tratta di una scelta delicata, ma non nuova per il magistrato: nei mesi passati era già intervenuto sulla vicenda, quando alcuni creditori avevano avviato una prima procedura, poi ritirata grazie a un accordo con il club.

Eppure, nonostante quel momentaneo passo indietro, il giudice aveva già percepito che la situazione finanziaria del Taranto fosse troppo compromessa per essere ignorata. Così, in base alle nuove disposizioni normative — che prevedono l’intervento della pubblica accusa per dichiarare il fallimento di una società — è stata attivata formalmente la procura.

Ora, dopo mesi di verifiche, sopralluoghi e carte bollate, è emerso un quadro che — a detta degli investigatori — non lascia spazio a interpretazioni: il Taranto FC sarebbe in uno stato di dissesto irreversibile.

Se il giudice dovesse accogliere la richiesta della procura, si chiuderebbe uno dei capitoli più critici della storia quasi centenaria rossoblù. Anche la passione, in fondo, ha bisogno di conti in ordine.

Sezione: Primo piano / Data: Sab 21 giugno 2025 alle 09:37
Autore: Anthony Carrano
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