Un addio malinconico, in un pomeriggio di fine novembre; l’esperienza di Fabio Caserta alla guida del Bari si chiude qui: 12 partite di campionato, con un bottino di 3 vittorie, 4 pareggi e 5 sconfitte hanno portato al suo esonero. Decisivo il ko contro il Frosinone per il tecnico di Mellitto Porto San Salvo, un provvedimento che giunge anche al termine di un percorso dove la squadra biancorossa non è mai riuscita a decollare, non solo in termini di risultati, ma anche di prestazioni e con idee iniziali di gioco presto accantonate: dal 4–3-3 di partenza, passando per 3-5-2, 3-4-3 e 3-4-2-1. Una confusione regnata sovrana e malgrado lo stesso allenatore potesse contare sull'appoggio del gruppo squadra in altri momenti critici. Va bene il senso di responsabilità nei confronti del tecnico, ma i conti...non tornano. E mai hanno convinto. 
 

All’esonero, comunicato in giornata ieri, ha fatto poi seguito l’allenamento diretto a porte chiuse all’interno del San Nicola al tecnico della Primavera Michele Anaclerio. Un breve intermezzo che porta all’immediato passaggio di consegne. E' infatti Vincenzo Vivarini il nuovo allenatore: firmata la risoluzione col Pescara, il tecnico di Ari si lega ai pugliesi con un contratto di sei mesi con possibilità di rinnovo in caso di playoff. Obiettivo allo stato attuale assai ambizioso: 13 punti raccolti sul campo e che oggi valgono il quartultimo posto, +3 tre sulla zona retrocessione diretta e -4 rispetto all’ottava posizione e con la quarta peggior difesa del torneo con 19 reti subite. Lo stesso Vivarini, già sulla panchina del Bari nel 2019/20 in C quando fu autore di 27 risultati utili di fila fino al ko contro la Reggiana in finale playoff, cerca riscatto: con lo stesso Pescara, in questo torneo di B, la sua avventura si è conclusa dopo 12 partite, con 1 vittoria raccolta a fronte di 5 pareggi e 6 ko. Un ritorno di fiamma il suo, la determinazione non manca ripensando alle parole pronunciate ieri al suo arrivo in città: "Ho lasciato qualcosa in sospeso, a Bari conta solo vincere". Ma il Bari che ritroverà adesso non ha niente a che vedere con quello della sua prima parentesi. Altri giocatori, altro contesto, altre ambizioni, ma anche altra società nell'atteggiamento e nella voglia di far bene. La priorità al netto degli eventi limiti tecnici soprattutto in difesa sarà quella di ritrovare solidità. Ci riuscirà in tempi ragionevoli? Non sarà affatto facile. 
 

Dalla stagione 2023/24 è inoltre il settimo tecnico diverso: un nuovo tentativo nella speranza di invertire la rotta. Ma che allo stesso tempo denota assenza di progettualità, programmazione e certezze. Magalini e Di Cesare, per ora, restano dove sono: ma si stanno giocando una carta decisiva (se non della disperazione) e senza risultati, anche per loro, il conto rischia di essere salato. Perché alcuni errori in sede di mercato sono già evidenti, così come quelli comunicativi che al momento hanno creato un solco con la tifoseria. L'addio di Caserta è soprattutto una loro sconfitta perché un progetto tecnico è fallito. 

Sezione: Primo piano / Data: Gio 27 novembre 2025 alle 08:00
Autore: Domenico Brandonisio
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