Giampiero Ventura, ex allenatore del Lecce e del Venezia, ha rilasciato un'intervista esclusiva al Nuovo Quotidiano di Puglia, analizzando la difficile situazione delle due squadre in lotta per la salvezza. Ventura ha evidenziato l'importanza della sfida tra Lecce e Venezia, una partita che potrebbe decidere le sorti di entrambe.
Giampiero Ventura ha sempre creduto nel Lecce, nella cui storia ha lasciato segni indelebili.
"Al Via del Mare andrà in scena una partita destinata a lasciare il segno sia per il Lecce, sia per i veneti, due squadre che si giocano la serie A in un finale difficile», dice il mister che oltre ai salentini ha guidato pure i lagunari e la Nazionale. «La partita sarà decisiva certamente soprattutto per il Venezia, una squadra in contraddizione con le attese, una formazione che ha pareggiato con il Napoli, con l’Atalanta, una squadra che ha saputo e sa ancora esprimere un gioco, perché ha evidentemente dei valori. Se perde però rischia di fare davvero fatica a recuperare. Il Lecce deve però voltare pagina, le cinque sconfitte consecutive fanno male, diciamo che si porta il rammarico per non averne salvate almeno due o tre. Domenica deve vincere ad ogni costo per non correre il rischio di stare in ansia sino all’ultima giornata. Un rischio peraltro del quale penso siano sempre stati consapevoli i giocatori, l’allenatore, la stessa società. È un Lecce che ha avuto il merito di non scendere mai nella zona infernale degli ultimi tre posti, dove c’è un Monza che va verso la retrocessione, ma c’è anche un Empoli dal quale ci si aspettava un comportamento straordinario. E domenica Empoli-Cagliari sarà un’altra partitissima. Una domenica da brividi in un certo senso fra le due gare in zona rischio. I tre punti regaleranno alle vincenti la migliore condizione per affrontare uno sprint decisivo in cui è importante l’aspetto psicologico. La consapevolezza dei tre punti ti permette di fare la giocata migliore. Guardando la zona salvezza tocca sottolineare che il Verona sia già andato oltre le previsioni, anche se rischierà contro un Torino in forma".
Al Lecce che vuole e deve vincere si chiedono i gol. Il dato negativo sul fronte delle marcature ha certamente condizionato la marcia giallorossa.
"Ho visto il Lecce fare bei gol ad esempio contro il Parma», dice Ventura. «A condizionare anche la produttività delle marcature ci può essere la mancanza di serenità quando la classifica alimenta dubbi e paure. La serenità rende più facile il gioco, magari un dribbling, quasi certamente un gol. L’aspetto psicologico è comunque assai importante. Io vedo bene in questa coda del campionato il ritorno di un giocatore vivace sul fronte offensivo come Banda".
E quello di Ramadani a centrocampo?
"Le scelte dell’allenatore vanno rispettate, Giampaolo sa come stanno i giocatori e quando è il momento di contare su di loro. Ramadani certo è uno che sa prendere per mano la squadra. In questo finale il tecnico ha tutte le ragioni per le diverse scelte, tenendo conto dei novanta minuti".
Non è un campionato esaltante, quello di serie A di quest’anno.
"A parte le grandi, ci sono molte partite non godibili. Verona-Parma è stata una partita inguardabile: i ducali si stanno inceppando in certi meccanismi. Dico questo perché dal Parma ci si aspettava molto di più. La classifica comunque incombe in chi deve vincere per il primato o per la salvezza. Il trucco, a questo punto della stagione, è essere sereni".
Lo scudetto?
"L’Inter è in assoluto la più forte, ma gioca in quattro competizioni, il Napoli ha il vantaggio di non partecipare alle coppe e di reggere meglio fisicamente, ma ha il dovere di crederci".
Uno sguardo anche alla Nazionale. L’ex ct Ventura è fiducioso.
"È incredibile vivere i due tempi diversi dell’ultima partita. Io vedo importanti potenzialità, ci sono dei valori che possono diventare importanti".
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