Salvezza in cassaforte per il Bitonto di mister Valeriano Loseto che, nonostante un avvio complicato sotto il profilo dei risultati, è riuscito a conquistare la permanenza in Serie D con largo anticipo terminando addirittura al decimo posto, alla metà della classifica. É questo il resoconto della stagione appena conclusa dai neroverdi, protagonisti di un campionato tranquillo frutto del buon lavoro svolto da staff e calciatori. Con il tecnico Loseto abbiamo analizzato l'andamento di questo girone tirando le somme dopo l'ufficialità dei verdetti: "Per il Bitonto è stato un anno particolarmente tribolato. Sotto l'aspetto dei risultati non siamo partiti come volevamo, mentre sul piano del gioco abbiamo sempre fatto bene fin dalla prima giornata. Per questo motivo, nelle prime dieci partite non abbiamo raccolto quanto meritavamo, ma poi abbiamo avuto un'inversione di marcia e di mentalità che ci ha permesso di chiudere l'andata e di iniziare il ritorno nel migliore dei modi. Abbiamo fatto bene, siamo arrivati al traguardo che tutti auspicavamo con diverse giornate d'anticipo: questo avvalora il mio lavoro, quello dei ragazzi e quello della società".
Sul campionato: "Credo che questo sia stato un anno in cui tutti abbiano potuto competere fino alla fine per i loro obiettivi. Il campionato è stato equilibrato e duro, per i valori messi in campo rispecchia addirittura categorie superiori. Alla fine è stato premiato il Brindisi, la squadra che ci ha creduto di più, ma ritengo che la Cavese si sia suicidata nell'ultimo mese. Il Brindisi, per l'organico allestito, è stata la squadra più forte: non ha raccolto fin da subito ciò che meritava dando alla Cavese la possibilità di allungare, ma alla lunga i valori sono venuti fuori e gli hanno permesso di fare quello che ha fatto, compiendo una grandissima rimonta. Proteggere l'allenatore, come hanno fatto i calciatori a metà stagione, è stato un grande gesto che ha portato la svolta. Non si vede spesso nel mondo del calcio, ma l'assunzione di responsabilità ha portato i frutti sperati dall'ambiente. Per il resto credo che Nardò, Barletta e Casarano abbiano fatto bene ma avevano qualcosa in meno rispetto alle prime della classe".
Sul proprio futuro: "Come ogni anno, io credo di aver lavorato bene, ho sempre raggiunto gli obiettivi prefissati dalle società. Vedo, però, che c'è un po' di snobbismo nei miei confronti. Evidentemente partecipo poco ai salotti e non faccio parte di determinate cerchie. Io sono sempre del parere che i risultati ti debbano premiare per quelli che sono gli obiettivi raggiunti in relazione alle competenze e alle proprie qualità. Probabilmente sono parole forti, ma vedo sempre in giro allenatori riesumati, costantemente esonerati ma che poi riescono sempre a trovare una nuova sistemazione. Io non sono mai stato un tipo così, ho sempre dovuto sgomitare e se necessario lo farò anche quest'anno. Certo è che vorrei lavorare per obiettivi più importanti di una salvezza, spero di poterlo fare a Bitonto perché sono stato bene. Se le cose dovessero essere fatte bene, si potrebbe continuare qui".
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