A distanza di sette mesi dal suo esonero, Nicola Ragno ha rilasciato una lunga intervista sulle pagine del "Corriere dello Sport", ed.Puglia. Diversi i temi affrontati, su tutti quello della sua esperienza a Taranto durata soltanto pochi mesi:

"A Taranto mi è capitato di essere contestato perfino durante il ritiro, dinamica mai accaduta prima: il presidente Giove è una persona straordinaria e nei suoi confronti nutro il massimo della stima, tant’è che siamo rimasti in ottimi rapporti, forse però ha risentito di qualche influenza esterna che lo ha indotto a esonerarmi dopo sole otto giornate. Spero che in futuro, per il bene del Taranto, assuma decisioni in maniera autonoma senza rinnegare il progetto tecnico alla prima difficoltà. Se non ci sono problemi di gruppo e ogni componente rema nella stessa direzione, i campionati si vincono".

Ragno ammette che qualcosa non ha funzionato a livello di gruppo dove, a suo dire, tre o quattro calciatori avrebbero pensato più in termini individuali: "Sin dal mio arrivo ho cercato di instaurare un rapporto amichevole, ma al contempo professionale con il gruppo: questa mia personalità, forse, ha infastidito tre-quattro calciatori i quali, anziché dare il massimo per la maglia, hanno pensato più in termini individuali, mal digerendo la panchina. Sicuramente, però, qualche errore l’ho commesso anch’io, ad esempio nella valutazione prettamente umana di alcuni calciatori".

E sul futuro, ecco la sua disamina: "Voglio allenare in una piazza calda e affamata di calcio: il mio unico obiettivo è quello di vincere".

Sezione: Taranto / Data: Dom 24 maggio 2020 alle 11:15
Autore: Vito Salvatore Di Noi
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