Non nasconde la sua delusione dopo la retrocessione del Bisceglie in D, mister Bucaro. «Ho soltanto da dire - ha dichiarato in conferenza stampa - che la nostra retrocessione è stata decisa a tavolino, è stata decisa dall'arbitro. Non abbiamo perso all'ultimo secondo, la partita era finita da 41 secondi, era stato tutto deciso da prima. La mia squadra ha disputato una grande prestazione, siamo stati penalizzati da un arbitraggio non all'altezza della situazione. Non vorrei che qualcuno dalla Lega abbia detto che il Bisceglie doveva retrocedere; così è stato, ci hanno fatto retrocedere. Avevamo la partita in mano, eravamo quasi sicuri di aver portato la barca in porto. Poi c'è stata questa situazione di palla lunga nella quale siamo stati anche un po' ingenui. Ma lo ripeto, la partita era già finita».
«Purtroppo siamo arrivati a giocarci questi playout con la classifica peggiore rispetto alla Paganese, non era facile riuscire a ribaltarla. Quanto successo oggi sul campo, però, è evidente, l'arbitraggio è stato scioccante - prosegue il tecnico nerazzurro - La retrocessione è immeritata, per regolamento l'arbitro doveva fischiare alla fine del sesto minuto di recupero. Forse se la Paganese non avesse segnato saremmo ancora in campo a giocare la partita. L'arbitro peraltro non ci ha spiegato nulla e, anzi, nel corso di un'azione concitata ha suggerito a un giocatore della Paganese di toccarsi la testa così avrebbe dato punizione. Se continuo a parlare rischio l'arresto. Meglio che mi fermi qui»
«Io purtroppo sono stato mandato via a stagione in corso e solo successivamente sono stato richiamato. Credo che se non fossi stato mandato via ci saremmo potuti salvare senza i playout».
«Adesso non so nulla del futuro, il rammarico è troppo grosso - conclude lo stesso Bucaro - Non tanto per la sconfitta in sé per sé quanto per il modo in cui la partita è stata persa perché non è stata vinta dalla Paganese ma dall'arbitro e da qualcuno che dall'alto gli avrà detto di far perdere il Bisceglie».

Sezione: BISCEGLIE / Data: Sab 22 maggio 2021 alle 21:01
Autore: Domenico Brandonisio
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