Ciro Polito, direttore sportivo del Bari, parla in conferenza stampa a un paio di settimane dalla fine della sessione estiva di calciomercato. Queste le sue dichiarazioni:
FORTE E SCHEIDLER – “Il mancato arrivo di Forte? L’attaccante sarebbe arrivato solo in caso di cessione di Scheidler. La questione Scheidler l’avevo risolto prima con il Brescia, poi loro hanno cambiato idea; successivamente avevo chiuso con il Cosenza. A quel punto mi ero cautelato con un altro attaccante, incontrandomi con l’Ascoli per cercare di trovare un accordo per Forte. Poi la situazione relativa a Scheidler si è complicata, anche se il giocatore poi è andato via, è andato via perché sarebbe stato sfiduciato a quel punto. L’operazione Scheidler è una mia colpa, qui non ha mantenuto le aspettative, ha steccato. Ho preferito farlo andare in prestito, forse non era adatto al nostro campionato, magari in Spagna riesce a sbloccarsi. Noi non dobbiamo accontentarci o trovare qualcuno tanto per, dobbiamo trovare un attaccante giusto per le nostre caratteristiche: ne ho uno in testa, vedremo se il tutto andrà in porto”.
GLIOZZI – “L’1 settembre era in sala operatoria per un edema osseo. Lui non ci serviva, si parlava di due mesi di stop, in vista di gennaio mi ero cautelato con lui. Alle 19:30 da Pisa mi hanno detto che qualcosa doveva cambiare, io a quel punto ero concentrato su un mio pallino come Acampora. Noi non abbiamo mancato l’attaccante, abbiamo sette attaccanti, abbiamo grande varietà, abbiamo qualche esterno in più. E’ giusto dare all’allenatore la possibilità di cambiare. In tal senso credo fortemente in Achik, lo abbiamo seguito per un anno intero, il nostro pensiero è che debba giocare”.
OKAKA E GLI SVINCOLATI – “Okaka l’ho contattato prima che finisse il mercato. Oggi tutti provano ad andare in Arabia Saudita, ho provato anche per Momentè ma ha preferito l’Arabia. Abbiamo bisogno di gente con il fuoco dentro. Siamo tutti arrabbiati, vogliamo ottenere qualcosa che è diventato difficile, prendere qualcuno svuotato dentro non avrebbe senso. Ce ne ho uno in testa, ma non abbiamo fretta”.
LA SUA PAUSA DI RIFLESSIONE – “Veniamo da una stagione abbastanza forte con un finale abbastanza dolente, un finale che resterà per sempre indelebile nella mia anima. Dopo ci può stare una pausa di riflessione di una settimana, non nascondo che ho avuto diverse opportunità e poi nella vita esistono anche delle problematiche familiari. Alla fine il tutto si è allineato e non c’è stato nessunissimo problema, sono ripartito più forte di prima”.
I SOLDI DI CAPRILE E CHEDDIRA – “La società ha stanziato un budget adeguato a questa categoria, siamo nella media. Il presidente ha detto sempre: la prima cosa è il bilancio e su questo non si transige. Grazie ai soldi di Cheddira e Caprile siamo riusciti a mantenere lo stesso budget dello scorso anno, una parte di essi li abbiamo utilizzato per i prestiti che sono onerosi. Cheddira e Caprile avevano avuto delle attenzioni, ci avevano dato tanto, trattenerli controvoglia non avrebbe avuto senso. Mi ripeto, siamo nella media della B, quello che conta è la sostenibilità. Abbiamo costruito una squadra sulla carta ancora più forte dello scorso anno, io nella vita voglio sempre migliorare”.
LA SPESA NON GARANTISCE IL SUCCESSO – “Il Bari in C ha speso di tutto e di più e in due anni non è salito in B. Quando sono arrivato io abbiamo speso poco e abbiamo vinto. Con me sono sempre arrivati giocatori con valori umani prima che tecnici. Abbiamo portato giovani sconosciuti che oggi sono alla ribalta, ci sono altri che potrebbero seguire le loro orme. Insomma, a me la squadra soddisfa tanto. L’ossatura è stata tenuta, a parte i prestiti e i due giocatori ceduti in Serie A. Non c’è stata nessuna rivoluzione”.
I NUOVI ARRIVATI – “Dai primi di luglio avevo già preso Diaw che è l’alter ego di Cheddira: è andato ogni anno in doppia cifra. Galliani gli ha voluto rinnovare il contratto dopo averlo visto. Brenno è un portiere che ha vinto le Olimpiadi con il Brasile, io sono stato in piena notte in videocall per diversi giorni con il Brasile per portarlo a Bari perché il Gremio ogni giorno cambiava le carte. Avevo in mente di portare a Bari un giocatore straordinario come Menez, purtroppo alla prima lui si è rotto”.
I PRESTITI – “Noi siamo una società di B, la maggior parte dei club di B vivono di prestiti. Dei nostri prestiti uno solo è secco, gli altri nove sono con diritto o con obbligo di riscatto. Non è semplice che tutti mantengano le aspettative, chi le manterrà potrà essere riscattato senza troppi problemi. Giocare a Bari non è come giocare altrove, è bello avere tempo per valutare. Questa piazza merita molto più che la semplice Serie A”.
CHEDDIRA – “Cheddira aveva avuto un’offerta irrinunciabile dalla B, dal Parma, ma lui in B avrebbe giocato solo con il Bari e ha detto assolutamente no. Lui però voleva solo la A per poter rimanere in nazionale perché dalla nazionale gli avevano detto che non lo avrebbero più convocato in caso di permanenza in B. Cheddira aveva tante attenzioni, ma poche offerte. Il Frosinone era interessato ma non poteva acquistarlo, l’unica offerta che ci è arrivata dalla A è stata quella del Napoli”.
BENEDETTI, FOLO ED ESPOSITO – “Benedetti non potevamo prenderlo, per la Samp era incedibile; Folorunsho gioca in Serie A, era in prestito secco. Esposito era inavvicinabile”.
Autore: Christian Cesario / Twitter: @otherside1993
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