Prima di ogni considerazione una premessa preliminare: una rondine non fa primavera e la Feralpisalò è li che ti attende, anche per capire se la lotta salvezza può non riguardare più i biancorossi, al momento addirittura a +8 sulla quintultima. Ma qualcosa con l'arrivo di Iachini è cambiata: non sul piano del gioco, o meglio giusto alcuni dettagli, però si è rivista la voglia di lottare. Ed un differente spirito di squadra.

GARRA. Non sappiamo se Iachini riuscirà davvero a rendere il Bari una 'squadra di carogne' come si era augurato ieri in conferenza stampa, ma una ventata d'aria nuova c'è. Basti pensare all'abbraccio che ha riservato la squadra nei suoi riguardi: scherzi, acclamazioni, spintoni. Cosa si siano detti negli spogliatoi in questi giorni è giusto rimanga segreto, ma se il tecnico ascolano è riuscito a toccare tasti e corde giuste è già un bel punto di partenza. Le giornate più impegnative e difficili non mancheranno, ma vuoi mettere un pizzico di ottimismo? Se una squadra incamera la personalità dell'allenatore, alla luce di quanto visto ieri ci aspettiamo grinta e forza di volontà.

MAGGIORE ORDINE. Le novità non mancano neppure sotto aspetti più pratici. Ieri si è vista una squadra capace di badare molto di più al sodo: reparti più corti, maggiore attenzione nella fase difensiva, ripartenze con idee e senza necessariamente cercare conclusioni nell'area piccola ma anche dalla distanza. Fornire dettami, sapere cosa fare e come farsi trovare preparati. Da applausi l'azione del terzo gol, ma anche quella del secondo non può dirsi casuale. Sulla prima ci ha messo tanto del suo la prodezza balistica di Benali. Qualcuno potrà osservare che il Lecco sia primo in classifica: giusto. Ma i lombardi sono gli stessi che sono stati capaci di bloccare il Parma e che hanno sconfitto soltanto qualche mese fa in casa proprio i biancorossi e senza rubare nulla. E poi la B è una variabile impazzita: impossibile dare per scontato alcun risultato. Tutte le partite valgono tre punti, pur essendoci sul cammino ostacoli ben più ostici che daranno un giudizio sempre più definitivo sia sulla squadra che sulla guida tecnica. Perché se non ci saranno soddisfazioni nell'immediato bisognerà quantomeno cominciare a costruire per il prossimo anno. Programmare, in altre parole. 

CONTESTAZIONE. Unica nota dolente - ma certamente non inaspettata - le contestazioni. Non solo la curva nord (niente inno cantato e niente sciarpate, tanti cori di contestazione verso i DeLa, papà Aurelio in particolare), ma anche la tribuna est con gli striscioni dei club arrotolati. Gesti simbolici, così come le esultanze contenute alle reti. Scenario che per fortuna non ha spaventato lo stesso Iachini: "Sta a noi riconquistare la piazza con i fatti". Senza trucco e senza inganno, ma con idee chiare. A Genova, sponda Sampdoria, l'inizio non fu dei più facili. 

Sezione: Primo piano / Data: Dom 11 febbraio 2024 alle 14:09
Autore: Domenico Brandonisio
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