È il giorno della vigilia di Lecce-Como, mister Giampaolo si presenta in sala stampa per presentare la gara. Ecco le dichiarazioni:
Come si fa a orientare una partita come quella di domani? “Nei 95 minuti non dobbiamo creare situazioni mentali sbagliate. Gli avversari non devono condizionare la gara. Prima qui in sala stampa c’era una lavagna nella quale spiegavo che il gioco degli avversari non ci deve scalfire. Il Como si sa prendere gli spazi in più. Bisogna risolverla insieme. Dobbiamo fare di tutto per portare a casa la vittoria. Questo lo sappiamo”
Sulla mancanza di cattiveria: “Il Lecce è stata sempre dignitosa. A noi manca una vittoria. Ci avrebbe tenuto in media in maniera considerevole. Non ci siamo riusciti per merito nostro o grazie agli avversari. La squadra è sempre stata dignitosa. Probabilmente la squadra ha affrontato squadre che hanno dimostrato di essere migliori altre volte è mancata la fortuna. Siamo lì e dobbiamo continuare a credere nel proprio sogno”
Sulla rabbia degli ultimi 5 minuti: “Molte volte se non riesci è perché l’avversario te l’ha impedito. Alle volte la reazione è sterile perché magari hai difficoltà. L’avversario ti impedisce di credere in una rimonta. La squadra quando va sotto vorrebbe reagire ma molte volte l’avversario ti frena. Questo lo diciamo anche noi ai nostri. Alle volte ti riesce altre volte no. Così come gli episodi cambiano la gara. Il gol di Baschirotto poteva portare ad un cambiamento”
Sui cartellini gialli: “Non interpreto il dato. Molte volte si potrebbe spendere un fallo in più per opporre l’azione avversaria. Sarebbe invece interessante prendere in esame il dato sui rigori subiti, il Lecce ne ha presi più degli altri. Non si gioca più menando”
Su Fabregas: “Mi piace molto come gioca, glielo dissi già a Coverciano una ventina di giorni fa. Il Como è una grandissima travestita da provinciale e ha poco da invidiare alle grandi. Dobbiamo prendere atto di quelle che sono le qualità e le caratteristiche. È una partita difficilissima sul piano mentale. La squadra deve interpretarla nella maniera giusta per portare le energie mentali sui giusti binari. Avere lucidità e freddezza. Dobbiamo giocare da squadra”
Cosa le è piaciuto del 343 contro la Juventus? “La partita contro i bianconeri è stata giocata in quel modo in tante altre gare sotto mentite spoglie. Quando abbiamo utilizzato un centrocampista in più e un difensore in meno. Onde fare un gioco di scalate, ho preferito che ci specchiassimo. È un’idea che abbiamo adottato a partita in corso come contro la Roma all’andata. Purtroppo dopo un minuto abbiamo subito gol ma la filosofia non è cambiata, neanche quando è entrato Helgason. Sono scelte che si prendono contro squadre forti in cui è necessario giocare a 5”
Sulle scelte? “In ogni partita, le modifiche ci saranno in virtù dell’avversario. Penso che domani si debbano giocare più partite nella partita. Anche con giocatori con caratteristiche diverse. Iniziare o proseguire lo sceglierò nelle prossime ore. Mi interessa la qualità della prestazione”
Sulla mente libera del Como: “Non ci credo più a queste cose. È un luogo comune che non sposta nulla. Una squadra che fa del gioco la sua qualità migliore, in una posizione di classifica tranquilla puoi rischiare di più. Penso tutto il contrario della mentalità con la quale verrà il Como. Abbiamo preparato la gara in un certo modo e non dobbiamo subire interferenze”
Sulle gerarchie a causa dell’infortunio di Jean: “Ci dispiace molto perché è stato un ragazzo eccellente in assenza di Gaspar. È migliorato di volta in volta. È un ragazzo che mi piace per come si allinea e sulla lettura. Deve migliorare negli uno contro uno. Tiago si allena in silenzio. È molto freddo palla al piede ma deve migliorare. Per lui non è stato facile entrare immediatamente. Veiga si vede che ha più esperienza. Per lui è un buon momento e sta bene sia fisicamente che mentalmente”
L’importanza di Helgason o di Berisha: “È una soluzione come contro il Venezia. In quel caso ho optato per due centrocampisti con caratteristiche diverse. Noi abbiamo esterni d’attacco e centrocampisti con caratteristiche diverse. Su come prevediamo inizi, prosegua la partita che facciamo le scelte. Quando il Como palleggia ci potrebbe far perdere la fiducia, è lì che dobbiamo fare male”
Sull’emotività: “I ragazzi devono stare uniti. Il mantra è il gruppo, è la famiglia. Devono fare la differenza. Da soli, non si va da nessuna parte. Devo far capire che l’obiettivo è comune per tutti i 26. Si lotta insieme. Il nostro valore aggiunto sarà il nostro pubblico”
Autore: Stefano Sozzo / Twitter: @stesozzo
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