Luigi De Laurentiis, presidente del Bari, torna a parlare in conferenza stampa dopo più di un anno. Di seguito, le sue dichiarazioni:
“Vorrei innanzitutto iniziare con un omaggio al professore Antonucci. Un grande professionista e amico, è stato un grande esempio e a lui vorremmo titolare la tribuna stampa. È stata la memoria storica di questa squadra. Un lavoro fantastico. Mi impegnerò anche a ripristinare la targa storica di Biagio Catalano, assieme al logo attuale della squadra”.
“Silenzio? È servito per rimettersi al lavoro. In questo periodo abbiamo lavorato per presentarci in conferenza stampa per esporre una progettualità importante. Il campionato appena trascorso è stato il campionato dei rimorsi. E venivamo da un anno dove è successo di tutto, sono cambiati tanti allenatori. Nella prima parte del campionato eravamo a pieno titolo dentro i playoff, la prima parte dell’ultimo campionato c’era entusiasmo malgrado qualche pareggio di troppo. E c’eravamo con la consapevolezza di un gruppo che si stesse compattando. Il Bari non era una squadra facile da incontrare. Il rimorso è stato quello di aver lasciato punti per strada. E a gennaio abbiamo operato sul mercato in maniera importante, dopo il Palermo c’eravamo noi. È preso giocatori che voleva l’allenatore. Eravamo molto motivati, malgrado l’infortunio di Lasagna che ha pesato. C’erano tutte le basi per fare un campionato importante. Non aver centrato i playoff per me è un grande dispiacere”.
“Voglio consegnare questa squadra in Serie A. E fare di tutto perché ci resti. Ho provato a cercare una società solida. Sarei pazzo in tutti questi anni a lasciare il Bari al primo che capita. Ho impegni e responsabilità verso una piazza che merita di stare in alto. Abbiamo tre anni di tempo e non è detto che magari non arrivi già da quest’anno, ma bisogna costruire una squadra importante e far entrare soci affidabili. Poi servirà compattezza con l’ambiente. Da fuori ci guardano ed è brutto vedere contestazioni ed uno stadio che si svuota durante la partita. Noi siamo aperti all’arrivo di potenziali acquirenti che, ripeto, devono essere sani e solidi”.
“La Serie B soffre di sostenibilità, in questi anni è venuta a mancare ed i ricavi stanno scendendo. Questo creerà tantissimi problemi a tante società. Ogni anno c’è un campionato completamente diverso, con società diverse. Quest’anno c’è un nuovo allenatore, Fabio Caserta, che dal primo secondo ha sposato questo progetto e questa piazza. Ed è molto motivato. Per me è destinato a salire di categoria e mi auguro di avere tanto successo assieme a lui. Mi auguro con questo tipo di persona di trovare, nei prossimi giocatori che andremo a scegliere, gente che voglia venire a Bari a lottare, capire quanto sia importante e senza pensarci un solo secondo di più. E non per pensare solo a se stessi. Voglio giocatori che non vedano l’ora di venire a giocare qua”.
“Serve ambizione, ma con sostenibilità. Ieri è retrocessa un’altra grande piazza ed una squadra come la Salernitana. Il ko di Cosenza? Sicuramente non è stato bello. La settimana scorsa abbiamo visto tutti gli interventi di società e direttori sportivi di Serie B. Siamo in linea con tutti gli altri ed io non ho paura di confrontarmi. Dentro casa nostra siamo uniti e compatti. Le contestazioni sulla multiproprietà? Le comprendo e le capisco, così come capisco gli striscioni. Ma io chiedo di venire comunque a sostenere sempre i ragazzi, altrimenti verrebbe fuori una brutta immagine. I calciatori si sono sempre allenati con voglia anche se nel finale di stagione ci è mancata leadership, quel quid in più che servirebbe”
“Prestiti? Quando arrivano i giocatori giusti, sanno che si tratta di una vetrina importantissima. E ogni partita deve essere come una finale e c’è sempre una statistica dietro il gioco. E possono arricchire il loro palmares. Mantovani, ad esempio, è stato un grande soldato. È una questione di amor proprio. Si può vincere anche così”.
“Al primo anno di Serie B l’idea era quella di capire come funzionasse la categoria. Se avessimo fatto il primo campionato in maniera rilassata avremmo comunque convenuto di aver preso le misure per poi alzare il tiro. Invece siamo partiti subito forte e, quando sei già così in alto e manchi la A per 120 secondi, fai fatica a ripartire. E forse ho peccato in lucidità in alcune scelte. Così siamo quasi retrocessi. Questo ha fatto sragionare tanto. La difficoltà è stata grande. Dieci allenatori negli ultimi cinque anni? Beh, di mezzo c’erano anche categorie diverse tra loro. Limitatamente alla B, invece, va detto che ogni anno è talmente diverso e si possono impattare lezioni singole che possono arricchire il proprio bagaglio culturale. Mettere insieme una squadra comporta tantissime variabili. Lo staff dell’allenatore è molto importante. Ci approcciamo ad ogni campionato nella speranza di fare meno errori possibili”.
“Possibili nuovi soci? Ho sentito in tanti raccontare varie vicende. Non ho nulla sul tavolo di cui potrei parlare”.
“Approfitto dell’occasione per salutare Moreno Longo, ci ha messo grande voglia. Il mancato arrivo dei playoff è stata una delusione importante e a fine stagione ho realizzato servisse qualcosa di diverso, che fosse necessario fare qualcosa in più. Il suo staff tecnico però ce l’ha messa tutta anche se la mancata qualificazione ai playoff ha pesato sulla scelta di non proseguire più il rapporto con lui”.
“La Serie C è un torneo folle, dovrebbe essere a 20 squadre e la B avere meno retrocessioni e la A qualche squadra in meno. In Europa nessuno ha tante squadre professionistiche come noi. Noi non abbiamo mai abbassato gli investimenti, in nessun modo. Le altre squadre del gruppo sono casse separate. Sì lavora sulla sostenibilità di ognuno, la Lega Serie A ha ricavi molto più importanti e superiori. La stessa Serie B vent’anni fa aveva ben altro tipo di ricavi. Vedrete che quest’anno diverse società avranno difficoltà. L’anno prossimo vedremo squadre che verranno completamente vendute ad altre realtà. È uno scenario ballerino e continuiamo a lavorare con impegno e sudore”.
“Da parte di Magalini e Di Cesare c’è tantissima voglia di fare bene. Altrimenti ci saremmo separati”.
“Gruppo americano? Ho avuto dei contatti, ma se ci fosse stato qualcosa di solido magari avrei potuto parlarne. Certamente Bari come piazza interessa ed ha degli interessi. Gestione? Non ho mai detto di essere infallibile”.
“Quanto vale il Bari? Non faccio cifre e ci sono patti di riservatezza. Solo se si arriverà a una svolta concreta verrà divulgato tutto, prima no”.
“Costo biglietti per i tifosi? Lavoreremo nella direzione di rendere lo stadio più accessibile a tutti”.
“Promettere fumo non fa parte della mia natura. Io non sono vago in quel che dico e chi lo sostiene mi offende. Ripeto: vorrei consegnare questa squadra in Serie A. Riavvicinare i tifosi e provaci quest’anno? Vogliamo provare sempre a fare il massimo. Ritorneremo in maniera ambiziosa ed importante sul campo”.
“Sponsor? Continuiamo ad avere proposte e richieste, a breve sveleremo le nuove maglie e non mancheranno le sorprese. Possiamo andare avanti per la nostra strada”.
“Mi auguro che la città possa compattarsi per tutti i risultati che possono essere raggiunti. E voglio dei leader sul rettangolo verde”.
Autore: Giovanni Scialpi
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