Domenica di stop dal calcio giocato, con la Serie D che dopo il turno della settima giornata di recupero disputatosi nel corso della giornata di giovedì, vedrà le compagini che partecipano al torneo tornare in campo domenica 11. Nel mentre è arrivato il tempo di tirare una linea e fare alcuni bilanci sulle partecipanti del gruppo H, con la classifica che seppur a sole 12 giornate dalla fine rappresenta molte incertezze al suo interno. Per tale motivo abbiamo avuto modo di confrontarci con Salvatore Trunfio, agente Fifa e direttore amministrativo della Mediastar Interrnational Group & Co. Agenzia che opera nel tema di procure sportive e che gestisce i contratti tra calciatori e società, è da diversi anni, come d’altronde il suo fondatore – Trunfio – al centro del palcoscenico calcistico a partire dalla Serie A per concludere con la Serie D. Di seguito l’intervista rilasciata dal massimo esponente della famosa agenzia ai microfoni di TUTTOcalcioPUGLIA.com .
Buon pomeriggio, anzitutto lei da appassionato sia di numeri che di calcio come ci descriverebbe in maniera precisa il girone H? Ovviamente ci dica anche la sua al riguardo su questo raggruppamento.
“Senza dubbio il girone H di Serie D è il gruppo dei nove totali più arduo e complicato. A testimoniare tale fattore è la classifica, con il Taranto che seppur capolista al netto dei 48 punti totali è assieme al Seregno nel girone B la capolista con meno punti. Vedi il Gozzano con 56 punti nel girone A, il Trento a 54 nel C, Fierenzuola e Trastevere a 52 rispettivamente nei gironi D ed E, Campobasso e ACR Messina a 50 ed infine il Monterosi a 53 nel gruppo G. Insomma, ciò a primo impatto fa ben capire quanto sia difficile affrontare ogni gara e trovare continuità di risultati, si possono riscontrare enormi difficoltà sia con le prime della classe che con le formazioni presenti in coda alla graduatoria. Inoltre credo che non bisogna dimenticarsi che questo gruppo contiene al suo interno piazze con un grande passato, basti pensare che in 11 hanno partecipato nel corso della loro storia al campionato di Serie C ed in 2 in quello di Serie B”.
In vetta c’è una ferrata lotta tra Taranto e Casarano compagini che storicamente hanno scritto pagine importanti del calcio pugliese. La giornata di giovedì ha permesso al Taranto di aumentare la distanza dalla diretta concorrente. Anche lei crede che la loro sfida ci possa, in quanto noi tutti appassionati di questo torneo, far compagnia fino all’ultimissime battute? Inoltre i rossazzurri hanno due giornate in meno…
“Tutti sono consapevoli che sulla carta dovrebbe vincere il campionato il Casarano, ma credo ci sia stato qualche errore nella costruzione della rosa. La diretta concorrente ad oggi è il Taranto che era comunque partita con tutt’altri obiettivi, anche se storicamente punta al salto di categoria e di certo non devo spiegare io il perché di tale aspirazione. Credo che a livello d’organico gli ionici vantino una squadra più congeniale per quella che è la difficoltà del torneo. In tal senso ci aiutano le statistiche, con il Taranto che fino ad oggi ha subito soli 13 gol ed è dunque la più solida squadra del torneo. In avanti chi ha fatto più gol è Diaz con 5 reti il quale comunque è venuto fuori nelle ultime uscite stagionali. Dal canto opposto il Casarano seppur sia il secondo migliore attacco del torneo, ha un peso che si trascina con esso, ovvero quello di esser la sesta peggiore difesa del campionato per gol incassati. Senza dubbio il Taranto ad oggi giova di quanto accaduto nel turno disputatosi nella giornata di giovedì, ma dovrà quanto prima pensare ai prossimi turni che inevitabilmente saranno fondamentali per capire chi trionferà il 6 giugno. Stesso discorso vale per il Casarano, deve smaltire quanto prima il nervoso e l’angoscia venutasi a creare per la sconfitta di Altamura nel tentativo di farsi trovare pronta nei prossimi impegni. Loro nelle prossime gare avranno di fronte avversari di grande caratura e ricchi di insidie come Fidelis Andria e Lavello. Avranno un margine minimo di errore in queste due sfide, ma nelle restanti dieci, senza prendere in considerazione i recuperi, saranno obbligati a fare bottino pieno e mettere in cascina trenta punti”.
Alle spalle delle prime due invece ci sono Lavello e Picerno, ma entrambe sono avvezze a passi falsi di tanto in tanto. Potrebbero rilanciarsi nelle zone alte oppure potranno solamente ricoprire un ruolo fondamentale in griglia play-off?
“Credo che le vere avversarie del Taranto siano solo Casarano e Picerno. A quest’ultimi qualcosa è andato storto ma essendo retrocessi quest’anno dai professionisti per le già conosciute questioni che riportano a due anni fa vorranno certamente ritrovare la categoria nella quale militavano fino a qualche mese fa. Il Casarano fino ad oggi è stato un po’ ballerino e dovrà sbagliare il meno possibile da qui in avanti. Il Lavello non credo possa andare a insidiare la vetta. Avranno anche il miglior attacco del campionato con 31 gol messi a segno da tre soli giocatori per non contare gli altri siglati, ma al contempo lasciano troppi spazi in fase difensiva. Se solo avessero l’opportunità di pescare dal mercato qualche difensore di categoria potrebbero tranquillamente trovare un rullino di marcia che li rilancerebbe prepotentemente tra le favorite alla vittoria del titolo. Proprio per questo motivo credo che spendere sia importante, ma agli esborsi economici andrebbero affiancate le competenze nel saper mettere al posto giusto tutti i tasselli. Per il resto i play-off credo che spesso si rivelino inutili, solo chi ha una storia alle spalle potrà giovarne con la richiesta di ripescaggio e questo fattore potrebbe fare più che comodo al Casarano, squadra di cui certo non vengo a raccontare io i successi storici messi in bacheca nei decenni passati”.
Dalla classifica alle questioni prettamente personali, ovvero quelle relative al calciomercato. Seppur da anni lei si contraddistingua nel professionismo, ha concluso una trattativa circa un mese fa portando Alessandro De Vitis al Casarano. Vorrebbe parlarci di lui e del fatto che fino ad oggi non abbia calcato mai il campo con la casacca rossazzurra?
“Alessandro è un ragazzo che ho personalmente cresciuto, ricordo quando lo portai da Latina a Novara. La stagione seguente a Fasano dimostrò di ricoprire sia il ruolo di difensore centrale che quello di terzino destro, caratteristica importante per un giovane d’oggi e che conta nel calcio moderno. Credo che debba migliorare tecnicamente, e questa per lui è una stagione un po’ sfortunata, come di tanto accade ai giovani calciatori. In estate ricordo che c’era stata la possibilità di portarlo a Carpi, ma nulla si concluse in seguito all’ennesimo cambio di rotta societario. Il Casarano ha deciso di puntarci dopo un inizio di stagione altrettanto sfortunato a Rieti in cui non ha trovato spazio per questioni tecniche, facendogli formare un contratto che lo lega in rossazzurro fino a fine giugno. A mio avviso potrebbe giocare titolare, ma credo che sia giusto non entrare nei meriti del mister e delle sue scelte. Ad ogni modo ha le caratteristiche per far bene anche nel professionismo, ma deve avere maggiore consapevolezza delle sue forze”.
Infine, visto che siamo in voga della lotta in cima tra Casarano e Taranto, secondo lei chi avrà la meglio al termine del torneo?
“Secondo me alla fine la spunterà il Taranto. Il Casarano ha già perso qualche punto per strada e continua a sbagliare qualcosa, mentre gli ionici hanno travato una certa quadratura. Penso che la differenza tra le due la faccia la costruzione della rosa, Montervino ha fornito a mister Laterza un certo equilibrio e ciò gli permette ad oggi di presidiare la vetta. La differenza in una stagione la fanno anche le competenze dei vari singoli che compongono la società, l’organizzazione all’interno di essa se viene a mancare a volte può far venir meno gli obiettivi stagionali. Il Casarano ha fatto dei calcoli sbagliati e da ora in avanti dovrà fare i conti con la pressione della piazza. Ad ogni modo mancano ancora diverse gare da giocare e considerando che nel girone H nessuna gara è facile tutto è possibile, solo fra qualche settimana capiremo di più in merito. In fin dei conti è sempre calcio, in questo mondo nulla è scontato”.
Autore: Simone Cataldo / Twitter: @SimoneCataldo12
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