Federico Gentile annuncia l'addio al Foggia (e il conseguente approdo al Fano) con una lunga lettera pubblicata sui suoi canali social. Questo il contenuto:

"Con grande amarezza lascio Foggia. Per me è stato un grande orgoglio indossare una maglia storica e gloriosa come quella dei satanelli, come sempre avrei potuto fare meglio ma dentro di me so di aver dato tutto e raggiungere l’obiettivo al primo anno era quello che volevamo tutti, mi rimane solo il rammarico di nn aver potuto festeggiare come si doveva. Sono arrivato con grande entusiasmo e con la voglia di contribuire a portare in alto i colori rossoneri ma l’attentato che ha colpito me e la mia famiglia mi ha come svuotato e anche se so che è opera di delinquenti che non c’entrano niente con i tifosi veri e con la stragrande maggioranza della brava gente che c’è a Foggia, in questi giorni non sono riuscito a ritrovare gli stimoli per ripartire. Ora è il momento dei ringraziamenti e ci tengo a ringraziare tutte le persone che mi hanno dimostrato solidarietà, che mi hanno scritto e a cui nn sono riuscito a rispondere che sono veramente tante. Ringrazio il presidente Felleca, Roberto Davide Pelusi, Maria Assunta Pintus per avermi dato la possibilità di lavorare a Foggia con grandi responsabilità e fiducia. Per ultimo ma per me è sempre stato il primo, l’autore di tutto, Ninni Corda, colui che ha creduto in me per primo e che mi ha permesso di lavorare in simbiosi con lui permettendomi di crescere in una maniera incredibile. Persone come lui sono oro nel calcio e lo dimostra il fatto che è un vincente nato e una persona straordinaria che per la propria squadra è pronta a morire. Faccio un grande in bocca al lupo a tutto lo staff e alla squadra perché stanno facendo grandi cose. Adesso riparto da Fano per dare il mio contributo a una società che mi ha voluto fortemente e che mi ha trasmesso la voglia di ripartire alla grande in una piazza che merita tanto con la voglia di raggiungere l’obiettivo il prima possibile".

Sezione: Foggia / Data: Gio 14 gennaio 2021 alle 15:15
Autore: Antonio Bellacicco
vedi letture
Print