Il futuro del calcio italiano e pugliese non può non prescindere dai giovani Ed Alfredo Piarulli è un dirigente che sa come si fa: per lui parla l'ottimo lavoro svolto in piazze come Matera, Andria, Monopoli e non solo. Con lui abbiamo effettuato un'analisi a 360 gradi. 

Alfredo Piarulli, la Puglia negli ultimi anni sta regalando soddisfazioni a livello giovanile. 

"Negli ultimi anni ci sono stati risultati importanti. E' stata vinta la primavera 3 col Monopoli, adesso la primavera 4 con l'Andria. E complimenti naturalmente al Lecce per lo scudetto. Era da tempo che la Puglia non si toglieva a livello giovanile queste soddisfazioni". 

Qualcuno però lamenta il fatto che nella rosa giallorossa vi siano troppi stranieri. 

"Alcune volte il mercato estero ci porta profili più pronti. E quando l'obiettivo diventa vincere il campionato anche per questione di costi conviene prendere profili importanti e portarli in Europa. La normativa andrebbe quindi disciplinata secondo me, per avere settori giovanili con maggiori ragazzi italiani. E' fattibile un cambio, a mio avviso". 

Perché un giovane in Italia fa più fatica ad emergere rispetto ad altri paesi europei? 

"In Italia c'è un problema di mentalità, si pensa prima al risultato. Così emerge una psicosi secondo cui si ha paura di sbagliare. Per me invece chi ha personalità emerge sempre, a prescindere dall'età". 

E se si decidesse anche di integrare quelle generazioni di stranieri che vivono in Italia come accade altrove? 

"Sicuramente è una possibilità in più, una strada da poter perseguire per alzare il livello delle categorie. Ma se non si legifera e non si crea una normativa ben specifica parliamo del nulla". 

Ultimamente si sono distinti anche due ex prodotti del Bari: da una parte Lella ora in A col Cagliari, dall'altra Manzari. 

"Quella è una generazione che proviene da gruppi ereditati da vecchie gestioni. Lella anche a Cagliari ha fatto tutto il settore giovanile, anche Manzari ha fatto un percorso importante. Ma il Bari anche oggi sta facendo un buon lavoro e sull'attività di base. Mi aspetto possano giungere risultati importanti nei prossimi anni". 

Dei ragazzi allenati nell'ultimo anno chi consiglierebbe? 

"Un nome in particolare ce l'avrei. Cotugno l'ho avuto quest'anno. E' un play, ha una qualità fuori dalla norma ed una velocità di pensiero importante. Ha fatto la differenza, è stato capocannoniere della squadra. Per me vuol dire che qualcosa di importante su cui lavorare esiste". 

I minutaggi nelle categorie inferiori apportano veri benefici o no? 

"Credo che il discorso del minutaggio e del regolamento under sia fatto bene. Se oggi togliamo questa regola in D ed in Lega Pro non sarebbe una mossa intelligente. Perché, come detto prima, si bada troppo al risultato. Questa regola invece consente a qualche ragazzo di mettersi in evidenza. Senza regole a volte si preferisce mettere un calciatore più pronto ed esperto e non è giusto. E' giusto che il minutaggio abbia maggior valore soprattutto se proviene dal proprio settore giovanile". 

Sono davvero utili per la crescita dei giovani le seconde squadre? E' favorevole alla loro presenza? 

"Credo che le seconde squadre diventino utili ed efficaci, ma se inserite senza far classifica e rimanere in Lega Pro. Questo magari potrebbe portare a dei risultati. Altrimenti si va a togliere un posto ad altre società, a realtà cittadine importanti". 

Sezione: Primavera / Data: Gio 15 giugno 2023 alle 16:00
Autore: Domenico Brandonisio
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